“Abbiamo appreso, con stupore e rabbia, che nei giorni scorsi la Regione Lazio ha espresso un parere non positivo sulla proposta avanzata dalla Soprintendenza territorialmente competente per salvaguardare il territorio collinare al nord del Comune di Fiumicino dai continui tentativi speculativi di varia natura”. È quanto dice con una nota il Comitato Rete Art. 136 Ambiente e Paesaggio.

Ricordiamo – si legge nella nota – che alla Soprintendenza sono pervenute due diverse richieste, una presentata da una trentina di comitati ed associazioni del comprensorio riunite sotto la sigla ‘Rete art. 136 Ambiente e Paesaggio’ supportata da oltre 3.600 firme di cittadini ed amministratori locali e regionali, che comprende territori ricadenti nei comuni di Cerveteri e Fiumicino, l’altra presentata dal Comune di Fiumicino con una delibera di giunta che insiste sui territori compresi tra Via di Castel Campanile ed il confine con Cerveteri.

Secondo il parere, non vincolante, della Regione Lazio ‘che …i beni paesaggistici già presenti nel PTPR approvato e condiviso con il MiC, siano sufficienti e rappresentativi della tutela, non ravvisando la necessità della nuova proposta di DM’.

Noi crediamo, a differenza della Regione Lazio, che le tutele su queste aree vadano rafforzate, non possiamo certo dimenticare le lotte condotte contro i tre diversi progetti di discarica proposti proprio su queste zone (Osteriaccia, Pizzo del Prete, Tragliatella) senza dimenticare la ex discarica di Cupinoro. Aree sulle quali si stanno concentrando gli interessi per realizzare estesi parchi fotovoltaici. Questi continui tentativi speculativi evidenziano la necessità, come ben sanno il Comune di Fiumicino e la Soprintendenza, di rafforzare la tutela del territorio.

Purtroppo la Regione Lazio insiste nell’atteggiamento conflittuale verso il MiC che nel passato ha causato addirittura la bocciatura al Consiglio di Stato del precedente PTPR proprio per aver deliberato senza il consenso del Ministero in questione; la sbandierata svolta green della Regione Lazio vale solo per le chiacchiere e scompare quando in ballo ci sono spinte speculative come in questo caso.

Auspichiamo quindi che Soprintendenza e Comune di Fiumicino proseguano il percorso di tutela iniziato, noi che lo viviamo conosciamo bene le necessità del nostro territorio, non accetteremo venga considerato uno “spazio vitale”, una “valvola di sfogo” per le esigenze del Comune di Roma che per decenni non ha provveduto a risolvere il problema dei rifiuti”.