“A nome dell’Amministrazione che presiedo desidero esprimere la mia solidarietà ai lavoratori della Gate Gourmet che stanno manifestando in via della Scafa a Fiumicino davanti alla sede dell’azienda DNata per il mancato rispetto della clausola sociale nel passaggio della commessa a Ita airways”. È quanto dice il sindaco di Fiumicino Esterino Montino.

“Non solo centinaia di lavoratori e lavoratrici rischiano di perdere il lavoro – sottolinea Montino – ma chi rimarrà rischia invece di vedere il proprio contratto passare da 8 a 4 ore. Tutto questo è inaccettabile, quando si cambiano gli appalti, oltre ovviamente al rispetto della clausola sociale, e quindi la garanzia del lavoro per i dipendenti, è necessario anche pensare a un piano produttivo che valorizzi ed estenda le opportunità lavorative, non che, al solito, punti al ribasso. Il rispetto della qualità del lavoro e dei diritti dei lavoratori resta per noi prioritario. Mi auguro che dalla trattativa in corso tra i nazionali di Gate Gourmet e DNata escano buone notizie”.

“Siamo venuti a portare la solidarietà del Comune di Fiumicino, insieme ai consiglieri comunali Stefano Calcaterra e Barbara Bonanni, ai lavoratori della Gate Gourmet che protestano in via della Scafa a Fiumicino. Alle 14 riprenderà la trattativa tra i vertici nazionali di Gate Gourmet e Dnata e sembra ci siano buoni spiragli perché riprenda positivamente. Quanto sta avvenendo e la dimostrazione che la crisi Alitalia non è legata solo alla compagnia di bandiera ma a tutto l’indotto. Il settore aeroportuale necessita di un contratto di settore da ottenere in accordo con i sindacati e di un bacino unico dei lavoratori dove poter attingere”. Lo dichiara il vicesindaco Ezio Di Genesio Pagliuca.

“In ogni caso noi – aggiunge l’assessora al Lavoro Anna Maria Anselmi – come Amministrazione, ci batteremo sempre al fianco dei lavoratori e saremo con i dipendenti della Gate Gourmet anche in futuro se la trattativa non dovesse andare a buon fine. Non mancherà l’occasione per farci nuovamente portavoce dei lavoratori e delle lavoratrici e fare luce anche su questa vicenda”.

“Già dalle prime ore della mattina la protesta dei lavoratori del comparto Catering si è animata davanti alla sede dell’azienda DENada in via della scafa a Fiumicino per contestare la perdita dei posti di lavoro. “ Con il subentro di Ita gli appalti della società di Catering sono cambiati ma nel subentro della nuova società non è stata fatta valere la clausola sociale per cui molti lavoratori hanno perso il posto. Non possiamo permettere che in un piano di sviluppo industriale siano falciati i lavoratori senza il rispetto e le tutele necessarie anche nella riconversione. Siamo al fianco delle persone che lavorano nel comparto soprattutto nella difesa economica e sociale del territorio”. È quanto dice Mario Baccini, stamane con i lavoratori del Catering.

“Voglio esprimere la mia vicinanza ai lavoratori della ‘Gate Gourmet’ che questa mattina hanno manifestato in maniera assolutamente civile davanti alla Dnata a Fiumicino per chiedere la salvaguardia dei propri livelli occupazionali. La decisione di Dnata di assorbire solo una parte dei dipendenti, per giunta part time, dopo il cambio di appalto catering da parte di Ita, non può essere ritenuta soddisfacente. Auspichiamo che si faccia tutto ciò che è possibile per tutelare il futuro di 300 famiglie in un periodo storico complicatissimo. È necessario che la trattativa si chiuda il prima possibile per dare una prospettiva a centinaia di lavoratori del nostro territorio”. Lo dichiara la consigliera regionale del Pd Lazio, Michela Califano.

“Stamattina a Fiumicino, insieme ai consiglieri D’Intino e Aguzzetti , ci siamo incatenati davanti ai cancelli della società di Catering Dnata per difendere i diritti dei lavoratori e per salvare migliaia di posti di lavoro”. È quanto fa notare il senatore del gruppo Italexit per l’Italia William De Vecchis.

“Come è noto – sottolinea De Vecchis – con il subentro di Ita gli appalti della società di Catering sono cambiati ma non è stata fatta valere la clausola sociale, per cui molti lavoratori hanno perso il posto. Abbiamo perciò deciso di attuare la nostra protesta per chiedere la ripresa di un tavolo delle trattative, così da salvaguardare posti di lavoro che garantiscono il sostentamento di molte famiglie. Non è accettabile che un piano di sviluppo industriale si trasformi in una mattanza di lavoratori e che non siano applicate le tutele sociali, sia nel rispetto della professionalità, sia nella riconversione ad altre mansioni. Le singole persone e l’economia del territorio vanno tutelati e difesi dal dumping sociale in atto”.