Eseguito per la prima volta al mondo un trapianto di arteria polmonare in una paziente con un tumore del polmone infiltrante l’arteria polmonare associato all’asportazione dell’intero polmone di sinistra.

La straordinaria operazione è avvenuta presso la Chirurgia toracica dell’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea di Roma, policlinico universitario della rete Sapienza Università di Roma e azienda di alta specializzazione della Regione Lazio.

L’intervento è avvenuto il 17 luglio scorso grazie alla intuizione di due giovani chirurghe toraciche, Cecilia Menna e Beatrice Trabalza Marinucci ed è stato eseguito da un team guidato da Erino A. Rendina, Direttore della Chirurgia toracica del Sant’Andrea e Preside della Facoltà di Medicina e Psicologia di Sapienza Università di Roma.

Il trapianto di arteria polmonare, autorizzato dal centro nazionale trapianti, è stato illustrato questa mattina dal Prof. Erino A. Rendina e dalla dott.ssa Cecilia Menna, chirurgo toracico presso la AOU Sant’Andrea, che hanno spiegato nel dettaglio quanto avvenuto, alla presenza della Magnifica Rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni, del Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, del Capo di Gabinetto del Ministro della Salute, Marco Mattei e del Direttore Generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea, Francesca Milito.

La paziente aveva un tumore del polmone infiltrante l’arteria polmonare e nei mesi precedenti all’intervento è stata sottoposta a chemioterapia e a immunoterapia, una innovativa associazione di farmaci a bersaglio molecolare che hanno prodotto una marcata riduzione delle dimensioni del tumore.

Dopo un’accurata e meticolosa pianificazione, messa in atto nelle settimane precedenti all’intervento, è stato possibile operare la paziente grazie alla disponibilità di una intera arteria polmonare criopreservata presso la Banca dei tessuti di Barcellona.

L’intervento chirurgico è iniziato alle ore 12 del 17 luglio. Grazie a sofisticate tecniche di anestesia, è stata istituita la circolazione extracorporea ed il cuore è stato arrestato. L’arteria polmonare malata è stata rimossa nella sua totalità in associazione all’intero polmone di sinistra e a una porzione di trachea. Successivamente è iniziata la delicata fase di ricostruzione della trachea e della via aerea. Solo a questo punto è stato possibile procedere con il trapianto di arteria polmonare vero e proprio che è stata sostituita con il segmento di arteria criopreservata di circa 5 cm perfettamente adattabile alle dimensioni del vaso della donna. Uno dei problemi maggiori nella sostituzione dell’arteria polmonare, tubo sottile ma resistente, è proprio il ripristino della sua equilibrata tensione.

I materiali sintetici o biocompatibili esistenti non consentono di ottenere un condotto sostitutivo con le stesse caratteristiche originali, esponendo al rischio della ostruzione del vaso ricostruito. L’intervento, durato 4 ore e 30 minuti, si è concluso alle ore 16.30.

La paziente è stata trasferita nel reparto di Terapia intensiva per la normale osservazione post-operatoria e si è risvegliata nelle ore successive, essendo da subito in grado di respirare e parlare autonomamente. Il decorso post-operatorio è stato regolare, nonostante un risentimento pleurico risolto durante il ricovero.  Durante la degenza, la paziente è stata sottoposta a sofisticate indagini radiologiche che hanno dimostrato la pervietà del vaso trapiantato con ripristino completo di flusso di sangue dal cuore verso il polmone destro, e ottimo stato del graft vascolare. Dopo quattro settimane dall’intervento, la signora è stata dimessa e restituita all’affetto della sua famiglia presso la propria abitazione, riprendendo la sua vita normale. Attualmente non necessita di terapia immunosoppressiva, come avviene invece per gli altri trapianti d’organo (cuore-polmone, etc), e neanche di terapia anticoagulante data la perfetta biocompatibilità del tessuto.

La squadra che ha operato la signora era costituita da chirurghi toracici, cardiochirurghi, anestesisti e rianimatori. Fondamentale anche la collaborazione di perfusionisti e infermieri di sala operatoria e di reparto; da sottolineare anche il lavoro straordinario della Farmacia.

“Questo intervento – commenta il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca – rappresenta un risultato straordinario per la sanità del Lazio e per tutto il Paese. Ancora una volta le nostre strutture pubbliche dimostrano di essere all’avanguardia a livello internazionale, grazie alla competenza, al coraggio e alla dedizione delle nostre professioniste e dei nostri professionisti. Il successo di questo trapianto è anche il frutto della stretta sinergia tra il sistema sanitario regionale e il mondo universitario, un modello che valorizza la ricerca, l’innovazione e la formazione di altissimo livello. La Regione Lazio continuerà a sostenere con convinzione questa alleanza tra ospedali e università, investendo nella conoscenza e nelle tecnologie più avanzate per offrire cure sempre più efficaci e sicure ai cittadini. È motivo di grande orgoglio vedere il nome del Sant’Andrea e della Sapienza legati a una prima mondiale che porta prestigio all’intera comunità scientifica italiana”.

“Questo intervento altamente innovativo – dichiara la Rettrice Antonella Polimeni –   rappresenta un esempio concreto di come la sinergia tra formazione universitaria, ricerca scientifica e pratica clinica possa generare risultati di rilevanza mondiale. Sapienza è ancora una volta parte attiva di un modello che valorizza il talento e la preparazione delle giovani generazioni di professioniste e professionisti, come dimostrato da questa équipe multidisciplinare a prevalenza femminile”.

“Un altro straordinario traguardo – spiega il Direttore Generale AOU Sant’Andrea, Francesca Milito – raggiunto dalla nostra azienda dove professionalità e ricerca rappresentano un binomio inscindibile e la chiave di volta in grado di far emergere e contraddistinguere, anche a livello internazionale, il nostro ospedale”.

 “Noi, nel nostro Paese in generale, e nel nostro sistema Universitario e Ospedaliero – conclude Il Professor Rendina – non disponiamo delle risorse milionarie dei grandi centri internazionali (Harvard, Cambridge etc…) dove si vincono i Premi Nobel per la Medicina. Ma abbiamo la cultura, la creatività e l’intuizione; e nel nostro campo specifico, abbiamo straordinarie capacità tecniche. Se nessuno al mondo ha mai fatto un intervento del genere, è perché nessuno lo aveva mai creduto possibile, e perché pochi avrebbero le capacità tecniche e ambientali (il Sant’Andrea) per realizzarlo”.

Fonte: Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea