L’iter autorizzativo per il progetto è in corso da circa due anni perché il soggetto attuatore ha inteso rispondere alle numerose osservazioni ricevute dalle parti interessate al fine di coinvolgere comunità e territorio. Osservazioni che hanno comportato diverse integrazioni, poi previste, con un aumento complessivo dei costi del progetto del 35%.

Le ultime modifiche sono quelle definite per recepire alcune osservazioni e suggerimenti presentati dal Ministero della Cultura in un confronto che ha coinvolto le sue strutture territoriali. Dopo la presentazione di queste integrazioni e dell’ulteriore periodo di consultazione pubblica, la Direzione Valutazioni Ambientali del Ministero dell’Ambiente ha chiesto alla Commissione tecnica PNRR-PNIEC di valutare se, alla luce delle integrazioni e delle nuove osservazioni pervenute, era possibile confermare il parere espresso il 10 ottobre 2024. Parere che era stato positivo e che prevedeva alcune prescrizioni accolte dall’ente attuatore.   

La Commissione tecnica PNRR-PNIEC aveva in teoria la possibilità di riaprire una nuova fase di valutazione del progetto. Invece, nella seduta del 3 luglio, la Commissione ha appunto confermato il parere positivo che era già stato espresso, poiché le integrazioni non costituivano alcuna modifica alla parte ambientale del progetto.

È quindi ora atteso un ultimo parere, quello del Ministero della Cultura, prima di completare l’iter autorizzativo. Il Ministero della Cultura, che non ha obbligo di partecipare a riunioni di competenza della Commissione PNRR-PNIEC, si esprimerà appena avrà valutato la conformità delle integrazioni presentate con le richieste che aveva posto all’attenzione del soggetto attuatore.

Le fonti consultate indicano che non ci sarebbero ostacoli a questo parere atteso per la fine dell’estate.