“Da un attento esame dei provvedimenti, emanati dall’Autorità di Bacino del fiume Tevere (ABT) negli ultimi 20 anni mi viene da pensare, forse male , che ci sia una precisa regia che ha come obiettivo il blocco dello sviluppo di Isola Sacra”. È quanto dichiara la Consigliera Comunale Giovanna Onorati. “Intanto – aggiunge Onorati – la cronologia degli atti appare molto sospetta. Mi spiego: alla fine del secolo scorso l’ABT decreta il rischio elevato di esondazione, derivante dal canale navigabile, di Isola Sacra e parte di Fiumicino bloccando l’edificazione. Le Amministrazioni guidate dai sindaci Bozzetto prima e Canapini dopo hanno realizzato le opere per eliminare questo rischio, ma quando finalmente ci si aspettava la revoca del vincolo di inedificabilità, improvvisamente, l’ABT emana un nuovo decreto con il quale si pone un nuovo elevato rischio di esondazione, questa volta derivante dal ramo naturale del Tevere in zona Fiumara Grande. Anche in questo caso, dopo anni di difficoltà tecniche e amministrative, pochi mesi fa sono stati avviati i lavori di realizzazione dell’argine che avrebbe risolto il problema e messo in sicurezza il territorio per la tranquillità dei cittadini, l’ABT cosa fa? Non avendo più fiumi da utilizzare per l’esondazione, passa al rischio alluvione e di nuovo, con il recente decreto n. 58, vincola Isola Sacra e parte di Fiumicino. Non è certo mia intenzione dubitare delle competenze tecniche dell’ABT e degli esperti coinvolti ma a questo punto una domanda sorge spontanea: perché i rischi sono stati individuati uno dopo l’altro e non contemporaneamente? Il decreto n. 58, oltre a bloccare l’edificazione nelle zone a ciò destinate dal Piano Regolatore Generale, con le conseguenze immaginabili per l’intero comparto edilizio e l’indotto, genera seri problemi per l’intera Comunità cittadina. Solo in Isola Sacra abitano circa 40.000 persone, molte delle quali abitano nei piani terreni degli edifici; ci sono 3 asili nido, 8 edifici scolastici e strutture sanitarie come il poliambulatorio e il centro di cure primarie. Una realtà che non può essere ignorata rispetto al rischio che corre.  Inoltre, l’inedificabilità dei terreni disposta dal decreto, fa crollare il valore delle aree, che prima erano edificabili, sul quale si calcola l’IMU con ricadute fortemente negative per le casse comunali. E allora cosa fare? Nell’immediato, a mio avviso, occorre predisporre un adeguato piano di protezione civile per affrontare eventuali situazioni di emergenza anche alla luce della negativa esperienza vissuta durante l’alluvione verificatosi nel 2014, così come occorre potenziare ulteriormente con pompe aggiuntive l’impianto idrovoro di Isola Sacra e procedere ad un serio dragaggio dei canali di bonifica che non viene eseguito da decenni tant’è che il letto si è alzato di oltre un metro. Queste azioni ridurrebbero sensibilmente, fino a superarlo, il rischio per il territorio e per i cittadini e potrebbero portare ad una rivisitazione, magari parziale del decreto, per consentire anche la ripresa dell’edificazione. Quindi il Sindaco dovrebbe convocare l’ABT e il Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano per gli interventi sopra citati e per conoscere quali interventi si rendono necessari per superare il rischio imposto e con quali costi. Contemporaneamente il Primo Cittadino dovrebbe assumere iniziative politiche forti e decise per superare questa ulteriore tegola caduta sul nostro territorio coinvolgendo il Presidente della Regione Lazio, Zingaretti, e i Ministri dell’Ambiente, Galletti, e delle Infrastrutture, Del Rio, per avere i finanziamenti stanziati dal piano “Italia sicura” necessari per le opere di messa in sicurezza del territorio”.