Le apette vintage come banchi. Il progetto dell’amministrazione comunale, dopo aver ricevuto il parere favorevole di tutti i membri della Commissione attività produttive nei mesi scorsi, sarebbe dovuto partire in occasione della Notte Bianca dello scorso giugno ma di fatto non è ancora stato attivato. “Questo rallentamento – spiega Anna Maria Anselmi, assessore alle Attività Produttive – è dovuto dal fatto che i sette operatori che si sono aggiudicati il bando sono alla ricerca dei finanziamenti per acquisire il mezzo. Abbiamo accolto tutti i suggerimenti e le richieste dei banchisti, ora il nostro obiettivo è quello di vedere aperto entro la fine dell’anno”.
Le apette, per essere a norma e rispondere ai requisiti richiesti, richiedono infatti un investimento importante da parte degli operatori, tra tutto, frigoriferi e automezzo, circa 50mila euro, una cifra che non tutti possono permettersi. Così gli operatori si sono messi alla ricerca dei finanziamenti e i tempi si sono allungati. Anche se una volta partito il mercato potrebbe davvero ripagare gli sforzi economici dei singoli.
Per i cittadini di Fiumicino e per i romani sarebbe una vera sorpresa trovarsi davanti durante la passeggiata sulla banchina il mercato del pesce su apette bianche e celesti. “Arriveranno la mattina precisa Anna Maria Anselmi ognuno si metterà nella postazione assegnata sul plateatico e la sera andranno via, in modo da tenere la banchina sempre pulita e in ordine”.
Oltre al decoro, sulla banchina i turisti troveranno anche la certezza della qualità dei prodotti. “Sarà un pescato a km 0 – dichiara uno dei venditori pronto a mettere in moto la propria apetta – visto che ci riforniremo alla cooperativa che dispone del prodotto dei pescherecci di Fiumicino. In questo modo diventeremo anche un punto di riferimento per chi vuole acquistare vero pesce fresco appena pescato”.
Un’altra novità delle apette è che in occasione di eventi particolari, avranno anche l’autorizzazione a vendere pesce fritto, street food sul Porto Canale.
Il progetto ha come ulteriore obiettivo quello di porre fine alla continua vendita illegale di pesce sulla banchina, molte volte dichiarato “non commestibile” dopo i sequestri durante i blitz effettuati dalle forze dell’ordine, un pessimo risultato per l’immagine di tutto il settore della pesca di Fiumicino.
“Vogliamo un ambiente sano, pulito e garantito – sottolinea Anna Maria Anselmi – che vede come protagonisti gli operatori del territorio”.