Due anni dopo è luce sul giallo della morte di un uomo ritrovato nei pressi di un cantiere nautico sulle acque del Tevere a Fiumicino. Il cadavere è stato finalemente identificato dalla polizia, al termine di complessi accertamenti. Si tratta di un polacco di 45 anni, Felus Tadeusz. Le indagini per l’identificazione sono scattate immediatamente, dopo che i rilievi effettuati dalla Scientifica sul corpo e sugli indumenti dell’uomo, avevano evidenziato la presenza delle iniziali F.T.. Grazie ai successivi accertamenti e riscontri, gli agenti diretti da Filiberto Mastrapasqua, sono riusciti a risalire e rintracciare il fratello dell’uomo, ospite in un dormitorio nella periferia sud della Capitale. Il rifiuto del fratello alla richiesta di autorizzazione a procedere per poter effettuare delle analisi di laboratorio ed eseguire il successivo confronto del suo Dna con quello dell’uomo ritrovato a Fiumicino, ha bloccato soltanto temporaneamente le indagini. Gli investigatori in contatto con le autorità polacche, paese d’origine dell’uomo, sono riusciti a rintracciare quindi un altro dei familiari, una sorella, residente nella provincia di Bari che acconsentiva ad effettuare la prova di confronto del Dna. L’esito dell’esame effettuato dalla Polizia Scientifica ha confermato l’affinità del componente genetico e pertanto si è completato il procedimento di identificazione dell’uomo per Felus Tadeusz nato il 9 gennaio 1967, cittadino polacco. La causa della morte, secondo una ricostruzione della polizia e da quanto emerso nel corso dei rilievi effettuati subito dopo il ritrovamento del corpo, sarebbe dovuta ad una caduta accidentale ed al successivo annegamento. L’uomo, senza fissa dimora e sofferente di disturbi della personalità, in seguito all’assunzione di alcool avrebbe perso l’equilibrio cadendo nel fiume.