“Sorpresa e incredulità, non solo per l’episodio in sé ma anche per le sue dimensioni: 200 piante di cannabis alte un paio di metri ad un centinaio di metri dalla spiaggia del Villaggio dei Pescatori. Da non credere”. Il sindaco Mario Canapini esprime quello che a Fregene ieri tutti hanno pensato. L’enormità della vicenda accaduta in un’oasi gestita dal WWF dove si svolgono visite guidate per bambini e giornate della pulizia. Non era facile arrivare alla “piantagione”, tra la pineta recintata e la macchia, bisogna conoscere bene l’area, ma 200 piante di marijuana di quelle dimensioni non passano inosservate. Una sicurezza da parte dei pusher che non trova spiegazioni se non in un “diritto acquisito”, forse a questo punto negli anni, prima che il WWF a marzo del 2012 inaugurasse l’oasi Bosco Foce dell’Arrone. E andasse a rompere le uova nel paniere dei coltivatori, certamente persone del posto, visto che le piante durante l’estate hanno avuto bisogno di essere innaffiate quasi tutti i giorni. Gli uomini della Guardia di Finanza della compagnia di Fiumicino avrebbero addirittura trovato in mezzo al bosco una pompa a mano con sotto il pozzo per l’irrigazione. Mancava solo il trattore e la partita Iva per l’avviamento dell’azienda. Per il WWF non è una novità, sempre al Villaggio un anno fa i carabinieri fermarono un paio di minori ancora con l’innaffiatoio in mano. E dopo qualche mese ne presero altri 3 a ridosso dell’oasi di Macchiagrande. Ma si trattava di qualche piantina, non di 350 mila euro di valore. Il WWF, completamente estraneo alla vicenda con tutti i suoi volontari, “ringrazia la Guardia di Finanza per il pronto intervento avviato nella riserva a tutela del territorio”. Questa sì è una salutare bonifica anche per la comunità.