Riceviamo e volentieri pubblichiamo: “Questa volta vorrei parlare del progetto del nuovo porto commerciale da realizzare immediatamente a nord del canale di Torre Clementina. Il progetto viene presentato dall’ Autorita’ portuale di Fiumicino nel marzo del 2013, con il sostegno del sindaco Canapini e della sua giunta, anche allo scopo di alleggerire traffico e inquinamento della vicina Civitavecchia, ormai prossima al collasso, dove fra l’altro un aumento del transito delle navi da crociera, porterebbe allo spostamento delle navi RoRo a Fiumicino.L’idea e’ quella di creare una “piastra logistica” cosi’ come viene definita, che crei un triangolo Aeroporto / Porto Commerciale / Interporto, che fara’ di Fiumicino la “citta’ delle merci” , cioe’ uno dei maggiori scali merci del Lazio, con laprevisione ottimale di un passaggio di 3 milioni di tonnellate di merci all’anno trasportati da circa 180.000 tir. Il molo dell’attuale Porto Canale verra’ prolungato di mt 1.350 (per intenderci quello abbandonato del porto della Discordia e’ lungo solo mt 800!!) e verra’ realizzato un altro braccio dal lato opposto lungo mt 1.200 lasciando una spazio di ingresso di mt 170 per un bacino totale di mq 720.670. In totale la banchina a riva sara’ lunga circa 5 km.In questo bacino ci saranno 3 porti con uso diverso: Darsena pescherecci – che potra’ ospitare 96 unita’ da pesca per un totale di mq 62.450; Area per navi traghetto – che potra’ ospitare fino a 4 traghetti contemporaneamente per collegamenti con la Sardegna per un totale di mq 106.700 con una banchina a terra lunga mt 500; Area crocieristica – mq 102.620 con banchina a terra lunga mt 700 per navi da crociera non meglio identificate; Area navi Ro.Ro (merci) – mq 137.260 con 2 banchine a terra lunghe mt 220 e 145 e pontile lungo mt 220 e largo mt 20 con terrapieno retrostante per parcheggio semirimorchi; Area cantieristica – per costruzione e riparazione unita’ navali con mt 320 di banchine e terrapieno per un tot mq 83.850. A queste che sono le principali,vanno aggiunte le aree destinate ai Servizi Portuali, alle Attivita’ Artigianali e Industriali (officine), ai servizi di Raffineria di Roma, ed ai servizi per la connessione citta’ (Roma) e porto, per un totale di altri mq 190.000 circa. Per realizzare tutto questo comincera’ a breve il passaggio di camion per trasporto materiali, (immaginate quanto calcestruzzo occorra per la realizzazione dei moli), che ovviamente passerano in via Torre Clementina e Via Foce Micina essendo il raddoppio di Coccia di Morto ancora un semplice progetto che non e’ stato nemmeno presentato in Commissione LLPP. E’ evidente che per realizzare tutto questo ci sono altri aspetti di cui si deve tenere conto: Aumento delfabbisogno energetico, sia in fase di realizzazione sia in fase di funzionamento: (e pensare che molte zone abitate ancora non hanno nemmeno i lampioni); Aumento del consumo idrico :in estate l’acqua per uso domestico e’ ancora un problema in alcune zone e qui si progetta una stazione di pompaggio dell’acqua di mare per i lavori di cantieristica: Dragaggio del nuovo bacino portuale e conseguente riuso e stoccaggio dei materiali fangosi drenati; Aumentata produzione di spazzatura e gestione della medesima (su questo c’e’ molto da dire vista la criticita’ della situazione gia’ allo stato attuale); Disagi per i quartieri confinanti con il nuovo porto : a pieno regime il nuovo porto commerciale dovrebbe trattare circa 3 milioni di merci con un passaggio di circa 180.000 camion per il trasporto. Gestione carburanti per le navi e deposito di materiali combustibili e tossici : si stanno definendo i piani di emergenza nell’eventualita’ di incidenti a serbatoi o oleodotti di collegamento. Impatto ambientale: Inquinamento Acustico – promesso monitoraggio del livello di inquinamento acustico; Inquinamento Atmosferico /emissioni derivanti da traffico stradale e navale – promesso monitoraggio della qualita’ dell’aria; Inquinamento dell’ Acqua – promesso monitoraggio qualita’ dell’acqua; In un territorio gia’ stressato dalla presenza dell’aeroporto questi monitoraggi dovrebbero essere gia’ in funzione da tempo! Si e’ aggiunto recentemente il problema del cosiddetto “geyser”. Si tratta di sacche di gas di cui il nostro terreno e’ ricco e di cui se ne potrebbero pertanto trovare altri nella realizzazione del sottopasso della Fossa Traianea o altre movimentazioni di terra.

Viabilita’: Raddoppio di via Coccia di Morto da Fiumicino a Focene, ampliamento di via Foce Micina che , stando a quanto scritto, diventera’ la principale via di accesso al porto per traghetti e navi da crociera mentre per i mezzi pesanti verra’ realizzata una nuova strada a 4 corsie lungo il nuovo fronte del porto (ma fino alla realizzazione della nuova strada i camion per i lavori etc passeranno inevitabilmente da Torre Clementina e Via Foce Micina).
In aggiunta la nuova ferrovia, che non sara’ un semplice ripristino di quella esistente ma prevalentemente un sistema di trasporto dedicato alle merci.

Marina privato del Lago di Traiano: Da verificare l’effettiva dimensione e specifiche del progetto in questione.

Erosione Costiera: L’erosione costiera gia’ aumentata sensibilemente in seguito al molo a mare del porto della Concordia verra’ ulteriormente aggravata dalla realizzazione di questo enorme porto e dei suoi due moli. Stiamo cercando di avere riferimenti precisi da parte di esperti del settore, ma nel frattempo posso dirvi che alla Commissione Ambiente del 6 agosto, presenti anche alcuni nostri attivisti, alla specifica domanda da me rivolta al sindaco in merito alle conseguenze del nuovo porto commerciale sul fenomeno dell’erosione costiera , il sindaco stesso ha dovuto ammettere che ci saranno conseguenze pesanti sul litorale per tutta la costa di Fiumicino e oltre.

Come sapete Fiumicino e’ diventato comune autonomo nel 1992 portando via a Roma circa la metà delle sue coste e da allora il nostro bel litorale, vasto e poco abitato, ha attirato gli interessi di investitori spietati e senza scrupoli. Navi e cemento. I numeri della portualità laziale sono da capogiro: 9402 gli attuali posti barca stimati, cioè 26 posti barca per ogni chilometro di costa, di cui 4.597 disponibili nella rete delle grandi infrastrutturazioni portuali ed i restanti 4805 disponibili in canali, darsene e ormeggi. Per la Regione Lazio, però, non bastano: a questi, secondo i piani regionali, andrebbero aggiunti infatti altri 4551 nuovi posti barca, nella rete delle grandi infrastrutture portuali, fra ampliamenti ed opere ex novo. Ed in questo scenario è necessario porre l’attenzione sulla gravità del fenomeno dell’erosione costiera. Secondo gli ultimi dati forniti dall’Osservatorio dei Litorali Laziali, infatti, nel 2008 il fenomeno dell’erosione interessa un quarto delle coste laziali e complessivamente sono circa 76 i km di costa laziale colpiti dal fenomeno su 361 totali. Tra i Comuni più colpiti ci sono per il litorale pontino Fiumicino, Fregene e Ladispoli con una percentuale che raggiunge addirittura il 67%. Il piano presentato dalla precedente giunta della Regione Lazio va rivisto integralmente per investire, piuttosto, nell’unica vera grande opera che serve alla nostra regione, quella della messa in sicurezza del territorio, combattendo la piaga dell’urbanizzazione selvaggia e dell’abusivismo edilizio e difendendo il nostro territorio per portarlo allo sviluppo di quel turismo ecosostenibile che e’ la nostra vera vocazione e ricchezza”.

 

Fabiola Velli
Portavoce Consigliere Comunale / M5Stelle Fiumicino