“A seguito dell’intervista pubblicata su Canale dieci, relativa al problema legato al randagismo e al soccorso degli animali, siamo rimasti meravigliati dalle dichiarazione dell’assessora al Diritto degli animali del Comune di Fiumicino Alessandra Colonna”. È quanto dice il presidente dell’ Associazione Nuovo Domani Alfredo Diorio.

“Mentre noi – sottolinea Diorio – avevamo dichiarato che la competenza è dei Comuni e del Sindaco, l’assessora asseriva che invece la competenza apparteneva all’Asl veterinaria e che quindi era inutile il servizio che la nostra associazione ha svolto dal 2016 al 2018 e quindi non era necessario spendere i soldi del Comune. Intanto i soldi non sono del Comune ma della Regione Lazio, ma si evince che  l’assessora Colonna forse  non ha le competenze e la conoscenza delle leggi che governano questo servizio” .

Le norme nazionali sulla tutela degli animali d’affezione e lotta al randagismo del Ministero della Salute prevedono, tra le varie competenze, anche i  seguenti compiti ai Comuni (Sindaco):

  • Tutela e controllo della popolazione animale vagante sul territorio di propria competenza.
  • Attuazione di piani di controllo delle nascite di cani randagi e gatti delle colonie, mediante i servizi veterinari pubblici.
  • Risanamento dei canili comunali e costruzione di rifugi.
  • Gestione dei canili e gattili direttamente o tramite convenzioni con associazioni animaliste e zoofile o con soggetti privati.
  • Organizzazione, congiuntamente ai servizi veterinari delle aziende sanitarie locali, di percorsi formativi per i proprietari di cani con conseguente rilascio di un attestato di partecipazione denominato patentino. Per la realizzazione dei suddetti corsi i Comuni possono avvalersi della collaborazione dei seguenti soggetti: ordini professionali dei medici veterinari, facoltà di medicina veterinaria, associazioni veterinarie e associazioni di protezione animale.
  • Individuazione, in collaborazione con i servizi veterinari delle aziende sanitarie locali, dei proprietari di cani soggetti all’obbligo di svolgimento dei percorsi formativi.
  • Promozione di iniziative volte alla creazione della corretta relazione uomo animale, congiuntamente alle aziende sanitarie locali, anche in collaborazione con i medici veterinari, le associazioni di protezione degli animali e gli educatori cinofili.
  •  Identificazione e registrazione in anagrafe canina, tramite il Servizio Veterinario pubblico, dei cani rinvenuti o catturati sul territorio e di quelli ospitati nei rifugi e nelle strutture di ricovero convenzionate.
  • Dotazione alla Polizia locale di almeno un dispositivo di lettura di microchip iso-compatibile.

 In caso di avvelenamento di un animale di specie domestica o selvatica il Sindaco deve:

  • Impartire immediate disposizioni per l’apertura di un’indagine in collaborazione con le altre Autorità competenti;
  • Provvedere, entro 48 ore dalla ricezione del referto dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale (IZS), a individuare le modalità di bonifica dell’area interessata;
  • Far segnalare con apposita cartellonistica, l’area di pericolo;
  • Intensificare i controlli da parte delle Autorità preposte.