Riforma pensioni e vitalizi, le ultime novità

Il senatore del Partito Democratico Ugo Sposetti ha firmato un emendamento relativo alla riforma delle pensioni che intende salvare i vitalizi che il ddl Richetti voleva eliminare. Le nuove regole non sarebbero retroattive, ma riguarderebbero unicamente i deputati e i senatori che entreranno in Parlamento dalla prossima legislatura. Non mancano, tuttavia, le polemiche dell’opposizione, e nello specifico del Movimento 5 Stelle. L’emendamento di Sposetti relativo ai vitalizi dei parlamentari specifica che l’indennità a cui i membri del Parlamento hanno diritto è composta da quote mensili che includono anche il rimborso per le spese di rappresentanza e di segreteria, che devono essere corrisposte in funzione del mandato parlamentare.

Per determinare le cifre è necessario fare riferimento all’indennità parlamentare mensile lorda che viene erogata ai deputati del Parlamento Europeo. Oltre a ciò, è necessario tenere conto di un’indennità transitoria di natura temporanea a cui si ha diritto nel momento in cui il mandato parlamentare si conclude e di un trattamento previdenziale differito, erogato dopo la scadenza del mandato parlamentare a tutti coloro che hanno compiuto 63 anni. La riforma delle pensioni, insomma, con l’emendamento Sposetti è finita nell’occhio del ciclone, soprattutto perché in un passo viene precisato che il diritto al trattamento in questione deve rimanere in vigore anche nel caso in cui siano previsti degli ulteriori trattamenti pensionistici. Le erogazioni devono essere equiparate in qualsiasi caso a quelle previste per i parlamentari europei.

Le ultime notizie sulla riforma delle pensioni non finiscono qui

Lo stesso emendamento prevede una diaria per il rimborso delle spese che devono essere sostenute per il soggiorno a Roma, da definire sulla base della presenza di 15 giorni al mese, secondo l’identità giornaliera che viene corrisposta agli europarlamentari. Infine, deve essere fornita una indennità ulteriore da erogare come rimborso spese generali per l’esercizio del mandato.

Oltre a Sposetti, anche altri senatori del Partito Democratico hanno sottoscritto questa proposta, che è stata suddivisa in vari emendamenti: tra questi ci sono Elena Ferrara, Gianluca Susta, Silvana Amati, Mario Mauro, Alessandro Maran, Stefano De Poli e Antonio Colucci. Anche il senatore di SVP Karl Zeller si è dimostrato contrario al ddl Richetti, così come Lucio Malan, senatore di Forza Italia, che non ha mai nascosto la propria ostilità nei confronti del taglio dei vitalizi, ritenuto una manovra di propaganda che mette a repentaglio le pensioni di milioni di persone.

La polemica di Sposetti contro la riforma delle pensioni 2017

In una intervista concessa qualche mese fa alla Stampa, Sposetti aveva classificato Renzi e Richetti come dei quarantenni sprovveduti, giudicando negativa la loro proposta di tagliare i vitalizi. In occasione di quell’intervista, il senatore faceva notare che cosa era successo negli ultimi 3 anni, dopo la cancellazione dei rimborsi elettorali: i lavoratori dei partiti erano stati licenziati o erano entrati in cassa integrazione, mentre il Movimento 5 Stelle era riuscito a conquistare le Giunte di Torino e di Roma, avvicinandosi sempre di più a Palazzo Chigi.

Non deve essere un caso se proprio i grillini, dopo il mancato blocco dell’aumento dell’età pensionabile, si sono schierati all’arma bianca contro la linea di Sposetti. Riccardo Fraccaro, esponente del Movimento 5 Stelle, ha spiegato che al Partito Democratico e al Partito Popolare del SüdTirol abolire i vitalizi non interessa, poiché il loro unico scopo è quello di incassare gli assegni nel minor tempo possibile. Lo scontro politico, in vista delle elezioni della prossima primavera, si fa sempre più aspro, in una lotta ormai continua tra casta e anticasta, tra una strenua difesa dei privilegi acquisiti e una buona dose di populismo per far presa sugli indignati.