Negli ultimi anni, molte persone scelgono di investire i propri risparmi in oro, sotto forma di sterline o lingotti. Perchè?
Anche se da sempre l’oro è ritenuto un bene rifugio, un affare solido (“non è una novità!”, si potrebbe dire), la risposta sta anche in risvolti strettamente attuali e legati alla presente crisi economica.
In particolare, il primo perchè di questa tendenza, così in crescita, è che l’oro sia oggi un investimento sicuro semplicemente perchè di sicuri non ce n’è altri.
Non lo è, un po’ per definizione un po’ perchè ce lo insegnano le bolle del 2009, il titolo azionario, né tantomeno lo sono i prodotti derivati.
Non lo è il money trading, salvo affidare i propri risparmi ad un broker attento e concentrato, pronto ad intercettare ed anticipare in centesimi di secondo le fluttuazioni del cambio. In pratica: un robot.
Il primo vantaggio dell’oro, ricollegandoci al cambio, è che esso non perde – se non per rari e limitati momenti di inflazione – valore in modo rapido e cospicuo, dunque si tratta di un bene che è possibile conservare allo stato di acquisto senza grande rischio; per ciò, si può smobilizzare in qualsiasi momento, cercando di cogliere sempre il tasso di cambio più favorevole.
Peraltro, l’oro può essere riconvertito in qualsiasi moneta, in qualsiasi Stato (quindi cercando quello con la tassazione più vantaggiosa; in Italia, peraltro, l’oro non è soggetto a IVA), avendo un tasso di cambio universale in tutto il Pianeta.
Quanto alla sterlina, il punto è che già quella ufficiale offre importanti tassi di spread fra prezzo di vendita e prezzo di acquisto (fino al 4%); immaginatevi i guadagni raggiungibili con le sterline d’oro.
Chiudendo, l’ultimo motivo per cui sembra sia più conveniente conservare il proprio capitale, investire in oro piuttosto che in carta moneta, suona banale e scontato come il primo: la moneta è ormai inaffidabile, facilmente inflazionabile da chi la stampa (peraltro in Europa nessuno Stato ha sovranità sul governo dell’euro, stampato dalla BCE) ed altrettanto agevolmente aggredibile dallo Stato mediante il prelievo fiscale. Non è questione di euro o dollaro o che altro vogliate: gli Stati sono indebitati fino al collo e cercano di governare la propria debolezza svuotando le tasche dei risparmiatori.
Almeno questo pensa chiunque si sia arricchito investendo in oro.
2016-04-28