Il contratto di permuta, quando farvi ricorso

C’è una tipologia di contratto che la legge italiana prevede come alternativa per alienazione di beni nei casi disciplinati dal Codice Civile: è la cosiddetta permuta, che prevede un contratto avente come oggetto il reciproco trasferimento della proprietà di cose o di altri diritti, da un contraente all’altro (art. 1552 del Codice Civile).
Una fattispecie che trae origina dell’antico baratto, pratica un tempo diffuso e passata poi in disuso. Di base si parla della possibilità di portare a termine trattativa con un reciproco scambio di beni, senza quindi dover fare ricorso al denaro. La disciplina che norma il tutto è similare a quella della compravendita, non differisce di molto: la permuta può infatti essere inquadrata come una doppia vendita che avviene in modalità istantanea.
La differenza ovviamente è rappresentata dal fatto che in un caso, nella compravendita, il bene in questione viene pagato con denaro mentre quando si parla di permuta non si va a prevedere il tipico mezzo di pagamento del denaro ma una sorta di scambio alla pari. La permuta trova oggi attuazione in tantissimi ambiti della vita quotidiana, vediamone alcuni.

La permuta nella vita quotidiana

La permuta può anche essere integrata da un conguaglio, ovvero da una somma di denaro da aggiungersi al trasferimento del bene, nel caso in cui una delle due parti contraenti abbia valore inferiore rispetto all’altra. Tutto questo come si diceva trova attuazione in tanti ambiti della vita quotidiana, soprattutto nel mercato immobiliare.
Si pensi alla permuta di un terreno edificabile e di un immobile da edificare, tipico esempio di permuta che prevede il trasferimento della proprietà in un’area appartenente ad un soggetto in cambio della futura costruzione.
C’è poi il tipico esempio dell’automobile usata, come riporta questo sito del notaio di Padova, ovvero quando si procede a rendere una vettura vecchia per avere uno sconto sull’acquisto di una nuova. Una permuta che prevede sia la compravendita con integrazione del prezzo in natura che quella della permuta con supplemento in denaro.
Oltre ai vantaggi concreti di non dover sborsare denaro direttamente c’è anche un altro vantaggio: rispetto alla vendita, la permuta è un’opportunità per pagare meno tasse. Sono minori anche le spese del notaio in quanto la permuta prevede il ricorso ad un unico atto: nel caso di permute di immobili poi le tasse saranno dovute solo su quello di valore maggiore.