Le Ferrovie dello Stato, come altre imprese ferroviarie europee, si sono impegnate in questi anni in un profondo sforzo di riorganizzazione e riqualificazione del patrimonio immobiliare inutilizzato. Si tratta di linee ferroviarie dismesse e stazioni “impresenziate”. Quest’ultime, per l’evoluzione tecnologica in atto, non hanno più bisogno della presenza fisica del personale ferroviario, ma sono gestite a distanza mediante dispositivi informatici, correndo pertanto gravi rischi di azioni vandaliche. 
Attualmente sono circa 1.700 le stazioni impresenziate della rete ferroviaria italiana, tra queste ci sono quelle nel territorio comunale di Fiumicino, Ponte Galeria e Magliana sulla tratta Roma-Fiumicino, e quelle di Maccarese-Fregene e Torre in Pietra lungo la linea Roma-Civitavecchia. Il Gruppo Fs ha iniziato a farle gestire, tramite contratti di comodato d’uso gratuito, alle associazioni e ai Comuni per una “riconversione” della stazione come sede di attività di volontariato. Tutto questo da un lato per avviare progetti sociali che abbiano ricadute positive sul territorio, dall’altro ridurre comunque le spese di manutenzione, controllo e gestione delle strutture. Di queste, circa 345 stazioni, corrispondenti ad una superficie di oltre 63.683 mq, già sono state assegnate. È  stato inoltre avviato un nuovo progetto di riqualificazione per il riuso sociale-ambientale degli spazi  grazie alla sottoscrizione di Protocolli d’Intesa con la Regione Toscana, Legambiente, AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile), CSVnet (Centri di Servizi per il Volontariato) e Legacoop Sociali. Un esempio importante e recente di progetto di riqualificazione del patrimonio è stata la trasformazione di parte della stazione di Ronciglione in casa di  accoglienza per famiglie con bambini affetti da malattie oncologiche. La stazione è stata ceduta in comodato d’uso gratuito per sei anni, ora è del tutto trasformata e gestita dalla associazione Cuore di Mamma. Fanno parte del Patrimonio FS anche 3.000 km di linee ferroviarie dismesse, di cui 325 km sono stati destinati a “greenways”: piste ciclabili e percorsi verdi accessibili a tutti, riservati alla mobilità dolce. Il Gruppo vuole infatti definire un Piano Nazionale di Greenways, seguendo l’esempio di altre nazioni europee, come la Spagna, con il coinvolgimento delle Istituzioni, in particolare del Ministero dell’Ambiente, delle Regioni, degli Enti Locali e delle principali Associazioni ambientaliste. Un importante progetto di greenways urbana si sta realizzando a Roma sul tracciato della ex ferrovia Roma – Cesano.