Tanti gli elementi emersi dal Convegno odierno organizzato dal Dipartimento delle Professioni Sanitarie e Sociali della Asl Roma 3, in collaborazione con l’Ordine per le Professioni Infermieristiche di Roma, al fine di celebrare la Giornata Internazionale dell’infermiere. Si è parlato di assistenza alla persona, PNRR e integrazione tra ospedale e territorio

La Asl Roma 3 ha celebrato oggi la Giornata Internazionale dell’Infermiere. Presso l’Aula Raffaello di Via Casal Bernocchi si è tenuto il Convegno “Sfide Future per le professioni sanitarie e sociali: appropriatezza dei percorsi socio-assistenziali ed integrazione ospedale-territorio”. Protagonisti dell’incontro i dirigenti del Dipartimento delle Professioni Sanitarie e Sociali, che hanno approfondito il centralissimo tema della valorizzazione dell’interdisciplinarità delle professioni. La Dott.ssa Francesca Milito, Direttore Generale Asl Roma 3, è intervenuta ricordando il grande lavoro di squadra messo in campo dal Dipartimento: “Siamo un grande gruppo, un team integrato di professionisti della Sanità che sta lavorando per cercare di dare una progettazione reale, seria e che forse sta anche anticipando in qualche termine i contenuti di quella che dovrà essere l’attuazione del PNRR, soprattutto per quanto concerne la funzione assistenziale trasversale di integrazione tra ospedale e territorio. Una risposta importante deve essere data sul fronte territoriale proprio perché è il fronte più fragile, che va adeguatamente implementato al fine di fornire una concreta risposta di salute, soprattutto a chi si trova in condizioni di criticità forti, che poi è quanto ci ha evidenziato in particolare la pandemia”.

Ottima la risposta del personale sanitario, che ha riempito in ogni ordine di posto l’aula dedicata al Convegno. I presenti, coinvolti e attivi durante l’evento, hanno ottenuto un attestato di partecipazione, come preannunciato in fase di organizzazione. Significativo anche l’intervento di quattro studenti del terzo anno del corso di Laurea abilitante alla professione sanitaria di Infermiere, provenienti da Tor Vergata e La Sapienza grazie al protocollo di intesa siglato tra la Asl Roma 3 e le due università.

I giovani aspiranti infermieri hanno toccato il tema del Fundamental Care, che per molti rappresenta “il cuore” dell’infermieristica. Il “nursing”, infatti, riporta al concetto di approccio totale alla persona, alla presa in carico del paziente sotto ogni punto di vista.

Dello stesso avviso anche la Dott.ssa Daniela Sgroi, Direttore Sanitario Asl Roma 3: “Oggi celebriamo una giornata importantissima perché la figura dell’infermiere è fondamentale, è la trade union tra tutte le professioni sanitarie nel rapporto e nella presa in carico olistica del paziente. La figura dell’infermiere non ha solo le sue caratteristiche tecniche importanti, a volte anche super specializzate ma il suo ruolo odierno ci riporta al bisogno di un ritorno alla cura cosiddetta “di base”, che è fondamentale per un approccio diretto al paziente. A volte in una situazione al di fuori della propria casa, soprattutto per le persone anziane ricoverate in ospedale, è necessaria la presenza di un infermiere che si prende cura in toto della persona, sotto ogni aspetto. Non bisogna mai dimenticare che è fondamentale mantenere sempre costante il valore nei confronti del paziente inteso come essere umano nella sua totalità, rispondendo anche ai suoi bisogni più semplici, legati alla sua persona, andando oltre il concetto di mera cura medica, c’è di più. Una visione sommaria del paziente può non evidenziare tutto ciò di cui ha bisogno e l’infermiere è la figura più idonea per farsi carico, capire e comprendere i bisogni dell’utente, che sia esso ricoverato in ospedale, a casa in assistenza domiciliare o che stia facendo una semplice visita specialistica. L’infermiere è una figura cardine, celebrata oggi grazie alla giornata internazionale, ma che non deve essere mai dimenticata, dobbiamo ricordacene sempre. La dimostrazione di quanto è fondamentale questo ruolo l’abbiamo avuta durante i due anni di pandemia, non occorre aggiungere altro”.