Emilio Scalfarotto da Fiumicino alla Presidenza del Consiglio con Fazzolari, braccio destro di Giorgia Meloni. Dove ha ritrovato tutti i vecchi amici di partito

Emilio Scalfarotto

Emilio Scalfarotto, dall’ottobre del 2018 dirigente del Comune di Fiumicino, ha lasciato l’incarico. Non poteva certo resistere al richiamo di Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario al Programma di Governo, che lo ha chiamato a Palazzo Chigi per guidare la sua segreteria. Un ritorno, perché Scalfarotto aveva già lavorato nel passato per Giorgia Meloni quando però era un personaggio politico di secondo piano, non certo come ora capo del Governo. E siccome Fazzolari è tutti i giorni a stretto contatto con la Meloni, Emilio sarà quotidianamente al loro fianco, condividendo una esperienza inimmaginabile solo qualche anno fa.

Non è un caso se ora si trova lì, perché Scalfarotto è “uno di loro”, nel senso che la sua esperienza politica è iniziata proprio con il gruppo dirigente oggi al vertice del Paese. Trenta, forse quaranta esponenti politici di Fratelli d’Italia oggi in Parlamento, tra deputati, senatori, ministri, sottosegretari, sono gli stessi con cui ha iniziato a fare politica tanti anni fa. Per esempio con Fazzolari c’è un anno di differenza, se il primo ha iniziato nel Fronte universitario di azione nazionale (Fuan), lui era nel Fronte della Gioventù, ma alla fine si ritrovavano tutti insieme.

“Sono stati anni magnifici nelle loro difficoltà – ricorda Scalfarotto – eravamo tutti a Colle Oppio e pensavamo di poter cambiare il mondo. C’era un grande entusiasmo, lo stesso che ritrovo oggi, dopo tanto tempo siamo insieme al Governo”.

Scalfarotto era già stato a Fiumicino, assessore alla Gioventù nel 2009 nella seconda Giunta Canapini. Nato a Genova, nel 1965 si è trasferito a Roma dove ha fatto le prime esperienze nel FdG per diventare poi dirigente di AN. Ha fatto il broker assicurativo per i Lloyd trasferendosi a Londra, poi è rientrato in Italia.

La politica è sempre stata la sua passione. “Ho sempre pensato, indipendentemente dagli schieramenti, che vale sempre la pena mettersi in ballo, impegnarsi per gli altri – ci aveva detto nel 2009 – Per me la politica è servizio. Ma per farla bene ci vogliono amministratori preparati, specializzati”.

Per inquadrare il tipo, nella sua stanza dietro alla scrivania aveva attaccato un poster con la frase di Ezra Pound: “L’unica cultura che riconosco è quella delle idee che diventano realtà”.

Si è sempre occupato di associazionismo, di giovani, di volontariato e di eventi. Per anni è stato uno degli organizzatori dell’estate romana, di iniziative come “All’ombra del Colosseo” o di “Colle Oppio”. È stato lui insieme a due amici a fondare l’associazione “Fratelli di Italia”, poi diventato con altri un partito. 

Ora al fianco della Meloni potrà vivere una stagione straordinaria, l’esperienza di guidare il Paese, ritrovando vecchi amici con cui esiste un rapporto di stima, conoscenza e fiducia. Da sempre uomo dichiaratamente di centrodestra, ha lavorato molto più spesso con amministrazioni di centrosinistra, sempre rispettato da tutti, per competenza, educazione e gentilezza.