Il pasticcio dell’Imu rischia di far fallire i comuni turistici. Dalla Liguria al Lazio, dalle Dolomiti (Cortina la più penalizzata) al lago di Garda, dalla Versilia all’Argentario, passando per Ischia e Capri, non c’è località turistica di pregio che si salvi dall’azzeramento dei fondi causato dalla sovrastima del gettito Imu operata dal Mef. Le tabelle ministeriali (anticipate da ItaliaOggi il 21 aprile) confermano le anticipazioni di questo giornale: saranno 209 i municipi che, a causa del cervellotico meccanismo di compensazione ideato dal governo Monti col decreto Salva-Italia, non riceveranno nemmeno un euro dallo stato quest’anno. Anzi ci rimetteranno, dovendo restituire all’erario una buona fetta dei fondi incamerati con l’acconto di marzo.
Il record spetta a Fiumicino che dovrebbe rimborsare al Mef (Ministero Economia e Finanza) 7,8 milioni di euro. Il condizionale è d’obbligo perché i sindaci confidano che i dati sui primi incassi dell’acconto Imu di giugno sistemeranno le cose, portando a una sostanziosa integrazione del fondo di riequilibrio. Tuttavia, per quanto generosa possa essere, difficilmente la correzione estiva potrà compensare l’ammontare dei tagli certificati da via XX Settembre.
A far sballare i conti di Fiumicino c’è la sovrastima del gettito Imu sulla prima casa. “Noi prevediamo di incassare circa 7 milioni di euro, mentre il Mef se ne aspetta 14. Si tratta di un dato irrealistico che non riusciremmo a centrare nemmeno se tutte le abitazioni di Fiumicino fossero considerate prima casa”, dichiara sconsolato il sindaco di Mario Canapini. Ma allora cosa è successo? Alla base di quello che sembra a tutti un evidente errore ci potrebbe essere la particolarità dell’ente che solo dal 1992 costituisce comune a sé e dal punto di vista catastale risulta ancora unito a Roma.  “Siamo esterrefatti”, prosegue Canapini. “Il gettito complessivo Imu stimato dal Mef è di 37 milioni, per noi invece è di 26. Ballano 11 milioni che non possiamo recuperare a meno di non voler spremere di tasse i cittadini”. Il caso di Fiumicino è emblematico ma è tutto il litorale romano a subire un autentico salasso. Ne sa qualcosa Anzio, terza assoluta nella graduatoria dei comuni più penalizzati dalle stime sull’Imu. Qui l’erario dovrà recuperare circa 5 milioni di euro, mentre Ardea e Santa Marinella andranno in rosso rispettivamente per 3 e 2,7 milioni. La palma della regione più penalizzata va però alla Liguria che nella classifica dei comuni più colpiti ne conta 16 su 40. Il salasso non risparmierà nessuna delle rinomate località turistiche della provincia di Genova: Rapallo, Chiavari, Recco, Santa Margherita Ligure dovranno rimborsare cifre oscillanti tra i 5,6 e i 2,4 milioni di euro. In provincia di La Spezia, già funestata dalle alluvioni dello scorso ottobre, è particolarmente pesante il conto servito a Lerici: 3 milioni. Ma le cose non vanno meglio a Ponente, anzi. Qui tutte le località turistiche della riviera vanno in rosso: Alassio, Andora, Finale Ligure, Varazze, Loano, Pietra Ligure, Celle Ligure. (Di Francesco Cerisano, Italiaoggi.it)