In occasione della Giornata mondiale contro HIV/AIDS, giovedì 4 dicembre l’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea di Roma promuove “HIV HCV Stop Stigma”, una giornata dedicata alla sensibilizzazione e alla prevenzione dell’infezione da HIV con gazebo dove sarà possibile effettuare test rapidi e counseling per HIV/HCV e altre infezioni sessualmente trasmissibili.

Il personale sanitario e infermieristico, dalle ore 10 alle 17, sarà a disposizione sia al Building della Facoltà di Medicina Sapienza che in ospedale (nei reparti per i pazienti ricoverati e in sala prelievi al piano -1) anche per offrire informazioni sulle nuove terapie, sull’importanza dello screening e sulla prevenzione.

“Nel pomeriggio – spiega la Prof.ssa Miriam Lichtner, Direttore UOC Malattie Infettive dell’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea di Roma – all’interno del building, si terrà un evento divulgativo con contributi scientifici e pillole musicali. Previsto anche un “aperitest” alla fine della giornata. Insomma, abbiamo pensato proprio a tutto e abbiamo cercato di promuovere un’iniziativa per attirare l’attenzione dei nostri studenti, dei cittadini in generale su HIV/HCV e infezioni sessualmente trasmissibili, sottolineando l’importanza della prevenzione, ma anche della diagnosi precoce e della cura che oggi garantisce alle persone coinvolte una vita normale. Fondamentale, però, è la lotta contro lo stigma, che ostacola prevenzione e cura, un messaggio che ribadiamo con forza in ogni momento.

Lo scorso anno, in occasione della Giornata Mondiale contro l’AIDS, abbiamo effettuato oltre 1000 test, a dimostrazione di quanto questi eventi siano importanti per alzare l’attenzione sul tema. Proprio in questi giorni l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato il report 2025. Nel 2024, sono state segnalate 2.379 nuove diagnosi di infezione da HIV pari a un’incidenza di 4,0 nuove diagnosi ogni 100.000 residenti, indicando un trend di stabilità. Il Lazio è la seconda regione per incidenza con lieve aumento dei nuovi casi. La cosa più preoccupante è il continuo aumento della percentuale delle persone che scoprono di avere l’HIV in fase avanzata di malattia, perché non si sente a rischio. I numeri non devono spaventarci, ma spronarci a fare informazione, perché la gente acquisisca maggiore consapevolezza”.