S’è aspettato che sbollisse la rabbia prima di dire una sola parola. Di fiatare. Quarantottore per mandare giù l’amarezza e guardare le cose con più calma. Ma come la si giri, non cambia: una follia. Passi per i tre rigori macroscopici non concessi. Per l’espulsione, assurda, di Caviglia. L’immunità parlamentare della quale i giocatori della Torgianese godono per tutto il secondo tempo o per il gol regolarissimo annullato a Montenero per un vantaggio non concesso a posteriori (dopo la rete). Ma quello che è successo a metà secondo tempo mai s’era visto. Una farsa. Mica lo scrive il corriere di Fiumicino ma “c5umbria.it”: “Peccato – sottolinea il portale del fustal umbro riferendosi al match – che, ancora una volta, assenti ingiustificati siano stati gli arbitri e, come detto altre volte, non parliamo di malafede, ma di semplice mancanza di capacità nel dirigere una partita così delicata, in cui le due compagini si giocano buona parte della loro stagione. E allora perché non effettuare designazioni più “importanti”?”. E poi ancora: “Direzione molto mediocre, a prescindere dal gravissimo episodio avvenuto nella ripresa che potrebbe essere configurato come errore tecnico, visto che la dirigenza dell’Isola ha già preannunciato l’ovvio reclamo scritto. Cosa è successo? Sul 2-2, con i laziali che avevano raggiunto il pari dopo essersela cavata dall’inferiorità numerica (espulsione di Caviglia per doppia ammonizione), la coppia arbitrale fischia il sesto fallo a carico della Torgianese, grave ingenuità dei ragazzi ospiti, che calciano in fretta da fermo, palla intercettata da Albani, contropiede locale e Kocic insacca il 3-2. Grandissime proteste dei giocatori in campo, visto che, da regolamento, “il calciatore che esegue il tiro libero deve calciare con l’intenzione di segnare una rete e non può passare il pallone ad un compagno”; in pratica l’azione andava fermata (anche se l’Isola avesse segnato) e la partita ripresa con il tiro libero”. L’Isola farà ricorso, su questo non ci piove. Ma come andrà a finire si sa già. Qualcuno se l’è fatto già sfuggire: colpa dei vostri che hanno ingannato gli arbitri. E non erano né tifosi, né dirigenti delle squadre. Morale: il campionato non verrà assegnato in base ai giocatori, spettatori non paganti, ma per la “sbadataggine” (definita così per evitare inutili querele) di una classe arbitrale della quale s’è già detto tutto. Il resto è cronaca, con l’Isola che per tutto il primo tempo imbriglia la Torgianese, lasciando solo due tiri in porta ai padroni di casa che su uno di questi riescono a trovare l’uno pari, impattando il bel sinistro di Caviglia. Gli Orange come per tutta la stagione si mangiano un pacco di gol (mancavano Gabì e Colaceci infortunati). E vanno avanti così anche nel secondo tempo. Dove non c’arriva Sonda, ci sono pali e traverse (alla fine saranno quattro). Vendrame intorno al secondo gela l’Isola che però, con tigna trova il pari con un’azione da manuale sull’asse Montenero-Verrone-Imperato. Il capitano si fa trovare solo soletto sul secondo palo e insacca: 2-2. La partita finisce praticamente qui. Dal quindicesimo in poi non è più sport. È altro. Con rigori non concessi, gol annullati, espulsioni dubbie e il madornale errore tecnico con conseguente gol irregolare della Torgianese che condanna gli Orange (la partita finirà 5-2, con due gol allo scadere con il portiere di movimento), quasi sicuramente, ai playoff.