“Finalmente è arrivato un colpo decisivo al Raddoppio dell’Aeroporto di Fiumicino e alle mire espansionistiche di Benetton/AdR. A sferrarlo la Presidenza del Consiglio e la Regione Lazio2. È quanto dice il Comitato Fuoripista. “Nel contenzioso promosso da Enac  presso la Presidenza della Repubblica – si legge nella nota del Comitato −  la Regione Lazio e il Governo hanno infatti ribadito la legittimità e la correttezza dell’estensione del vincolo di massima tutela ad alcune aree umide della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, decretata nel 2013 dal Ministero dell’Ambiente, su proposta dell’Amministrazione Comunale di Fiumicino e della Regione Lazio. Nel luglio scorso il Consiglio di Stato, al quale la Presidenza della Repubblica si è rivolta,  aveva chiesto, per poter emettere il suo giudizio, ulteriore documentazione alla Regione (che si era già espressa) e per la prima volta, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. La Regione Lazio già a ottobre 2017 aveva confermato la correttezza della nuova perimetrazione. La novità assoluta dei giorni scorsi è il parere della Presidenza del Consiglio dei Ministri che nell’argomentare la propria posizione fa una serie di importanti e decisive considerazioni. Innanzitutto giudica “infondato nel merito” e “del tutto inammissibile” il ricorso di ENAC, in quanto il paventato e supposto (da parte di Enac) impedimento allo sviluppo aeroportuale deve essere attuale, non futuribile, e comunque deve avere un “elevato grado di certezza”! Cosa che evidentemente per la Presidenza del Consiglio dei Ministri non è così scontata. In secondo luogo, si ribadisce l’inutilità, oltreché la pretestuosità, della richiesta di Enac di annullare l’estensione della massima tutela alle aree in oggetto, visto che (come il Comitato Fuoripista sostiene da tempo) , tale vincolo sussisteva già prima della nuova perimetrazione e già insisteva su ben 900 ettari delle aree interessate al progetto di raddoppio dell’aeroporto. Ancora più importante: la Presidenza del Consiglio dei Ministri ricorda che il piano di investimenti contenuto nella Convenzioni-Contratto di Programma Enac-AdR approvata nel 2012 dal Governo Mario Monti è correlato alle previsioni di traffico è che se queste ultime risultassero “sovrastimate” – come il Comitato Fuoripista sostiene e documenta da tempo – ciò potrebbe portare a una “rimodulazione degli investimenti” e conseguentemente delle opere. Si apre quindi concretamene la strada alla revisione della Convenzione-Contratto di Programma che cancelli le opere progettate per il Raddoppio. Gli interessi in gioco sono tanti e non sarà facile, ma per lo sviluppo e l’efficientamento dell’aeroporto all’interno dell’attuale sedime è da tempo sul tavolo, come è noto, il Progetto Alternativo a Zero Consumo di suolo del Comitato Fuoripista, che è stato presentato ad AdR, ad Enav, al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e inviato ad Enac. Nell’attesa che anche il Ministero delle Infrastrutture invii il proprio parere – al riguardo il Fuoripista ha appena chiesto l’Accesso agli Atti – e che il Consiglio di Stato finalmente emetta la sua sentenza, chiediamo che appena insediato il nuovo Governo si impegni a rivedere drasticamente se non ad annullare la Convenzione-Contratto di Programma Enac-AdR. Nel frattempo chiediamo ad Enac, finora apparentemente silente, che ritiri immediatamente il Masterplan al 2030, depositato per l’ottenimento della VIA e che eserciti nei confronti di AdR il suo ruolo istituzionale di controllore del concessionario, a difesa dello Stato e del bene pubblico. Alla Regione Lazio chiediamo di concordare con il Ministro dei Trasporti l’istituzione di uno specifico tavolo tecnico per l’individuazione di un aeroporto di servizio a quello di Fiumicino dove dislocare i voli low cost. Richiesta sempre negata dai Governi precedenti”.