“Fiumicino è ferma. Una città tornata indietro di anni. Paralizzata da uno stallo amministrativo senza precedenti. A due anni e mezzo dall’insediamento l’unica eredità visibile sono le opere avviate dalla precedente amministrazione. A pagare il prezzo di questo immobilismo sono i cittadini, il tessuto produttivo e le imprese”. Lo dichiara la consigliera regionale del Pd Lazio e segretaria del Pd di Fiumicino, Michela Califano.
“Le indagini della magistratura – fa notare Michela Califano – hanno gettato un’ombra pesante sul buon nome di un Comune che merita ben altra considerazione.
In questo clima di caos e sfiducia il Sindaco continua a far finta di niente, come se quanto sta accadendo non lo riguardasse e al contrario sceglie di dar vita ad un ente inutile: la Fondazione Fiumicino 3000.
Non abbiamo bisogno di appendici opache dove far confluire risorse pubbliche, soprattutto in un momento in cui le indagini in corso hanno messo sotto accusa proprio il modo di gestire i soldi dei cittadini, evidenziando operazioni ritenute illecite realizzate attraverso artifici contabili e di affido e spesa.
Creare un nuovo contenitore, dai fini nebulosi e con un Cda nominato in palese violazione delle norme sulla parità di genere, non è solo una scelta sbagliata, è un affronto alla città e a una cittadinanza che chiede trasparenza e servizi efficienti.
Ci chiediamo: era davvero questo il momento? È questa la priorità per una città che chiede a gran voce soluzioni ai suoi problemi quotidiani?
Non spetta a noi fare le sentenze, ma la responsabilità politica di quanto sta accadendo è chiara e inderogabile. Il Sindaco, a torto o a ragione, risponde in prima persona della città che amministra.
Esempi di come si affronta una crisi di credibilità non mancano. Renata Polverini, di fronte a quanto accaduto sotto la sua Presidenza nella Regione Lazio, ebbe la dignità di dimettersi per restituire fiducia a cittadini e imprese. Oggi, a Fiumicino, non basta istituire una pseudo-commissione d’inchiesta che getta un’ombra di sospetto su tutti i dipendenti comunali che a nostro avviso con questo atto sono stati tutti umiliati.
Baccini ha il dovere morale e politico di assumersi pubblicamente le proprie responsabilità per la grave situazione di stallo e di crisi di credibilità che attanaglia il Comune. È il primo, necessario passo per avviare una vera ripresa e restituire a Fiumicino la speranza e la dignità che merita”.