La polemica suscitata dalla mancata nascita del governo M5Stelle e Lega continua a far sentire i suoi riflessi anche a livello locale.
“Che quella italiana fosse una democrazia a sovranità limitata  – affermano Vincenzo D’Intino e Beatrice Paolini, candidati consiglieri della Lega-Salvini – era chiaro da tempo, basti pensare agli ultimi governi, ben graditi ai potentati finanziari europei e retti da maggioranze parlamentari frutto di squallidi giochetti partitici. Poco importa se questi ultimi non avessero affatto il sostegno dei cittadini e che operassero per disintegrare la sovranità nazionale cedendone pezzi sempre più grandi ai tecnocrati di Bruxelles, l’importante è che attuassero i diktat in materia fiscale e di bilancio che l’Europa imponeva loro. Quindi la situazione era piuttosto limpida per chi ha a cuore le sorti della nazione, tuttavia quello che è successo ieri è agghiacciante. Si è andati ben oltre le ignobili manovre parlamentari. Con il suo operato il presidente Mattarella ha definitivamente sancito il fatto che la volontà popolare non conta nulla e che le elezioni democratiche sono un’immensa farsa. Il popolo non può scegliere chi vuole apportare un cambiamento radicale alla situazione vigente. In pratica puoi votare, puoi scegliere, ma solo tra quelli che vanno bene alle lobbies finanziare internazionali. Ditemi voi se questa non è dittatura. A Fiumicino la situazione è altrettanto chiara. I complici di questa situazione sono due. Da un lato c’è un sindaco in carica, Montino, che si ricandida alla guida del paese e che sui social difende a spada tratta la decisione di Mattarella, dall’altra un candidato, Baccini, presidente della banca del microcredito, che annovera tra le liste che lo sostengono quella Forza Italia che plaude alla presa di posizione del presidente e la lista cuori per Fiumicino in cui leader, notizia di poche ore fa, sostiene che l’unico voto utile sia per l’uno o per l’altro, intende forse dire che l’inciucio tra sottomessi all’Europa delle banche è già stato perpetrato? In mezzo c’è la terza via. Quella del cambiamento radicale. Quella percorsa dalla Lega, da William De Vecchis e dai candidati che lo sostengono. A voi la scelta”.

 

Lo dichiarano