Botta e risposta tra il consigliere regionale Fabrizio Sartori e l’assessore ai Servizi Sociali del Comune di Fiumicino, Paolo Calicchio. All’origine del contendere, l’accusa di Sartori secondo il quale “il comune di Fiumicino accetta i clochard ma solo se benestanti e assicurati”. “Quanto sta accadendo a Fiumicino – scrive Sartori in un suo comunicato stampa – è paradossale: il comune accetta i clochard nelle residenze fittizie, ma solo se benestanti e con assicurazione sanitaria. Gli uffici, infatti, usano respingere le domande di iscrizione alla residenza fittizia di via della Casa Comunale a coloro che per mancanza di risorse economiche rischiano di diventare un onere a carico dell’assistenza sociale dello Stato ed a coloro che non hanno di un’assicurazione che copre i rischi sanitari sul territorio nazionale.
Un chiaro segno che Fiumicino è allo sbando totale, perché la giunta Montino, con la delibera 157 del 2014, creò dal nulla via della Casa Comunale, una strada inesistente da dedicare all’iscrizione anagrafica di senza tetto e senza fissa dimora. Invito il sindaco Montino a riprendere il controllo della città e dei suoi uffici ritirando la delibera 157. Questo perché le residenze fittizie sono uno scempio e devono essere cancellate dalle amministrazioni locali, essendo utilizzate da molti malintenzionati per fare da prestanome, commettere truffe, percepire ingiustamente erogazioni pubbliche, iscrivere società fantasma e molto altro. Un altro esempio di pessima amministrazione dopo la finta decisione della giunta capitolina guidata da Marino di cancellare le residenze fittizie che hanno creato tanti disastri. In realtà, se si legge bene la delibera dell’agosto 2015 tutto l’impianto è rimasto in piedi perché oggi si abilitano solo alcune associazioni a fungere da residenza fittizia, ma allo stesso tempo si consente al Dipartimento Politiche Sociali di poterne autorizzare altre con cadenza annuale. Non c’è nulla da fare, i poteri forti della finta solidarietà escono dalla porta ma tranquillamente rientrano dalla finestra” conclude la nota.
Perentoria la risposta dell’assessore comunale ai Servizi Sociali Paolo Calicchio. “Una delibera che istituisce un’area di circolazione territorialmente non esistente denominata ‘via della Casa Comunale’ è diventata per il consigliere regionale Santori il sistema attraverso il quale il Comune di Fiumicino aprirebbe le porte a clochard benestanti, ai malintenzionati e, addirittura, alle società fantasma. In realtà senza un regolamento attuativo, che proprio in questi giorni è in discussione nella Commissione Politiche Sociali e che fissa regole e modalità di accesso per gli aventi diritto, quella delibera che servirà esclusivamente per scopi sociali è nulla. E se il consigliere Santori e/o i suoi suggeritori avessero approfondito la tematica senza lasciarsi andare a dichiarazioni a effetto, buone solo alla più becera delle propagande politiche, lo avrebbero capito. A oggi nessun cittadino ha usufruito di alcuna residenza grazie a questa opportunità che deve essere regolamentata attraverso un serio e scrupoloso lavoro della Commissione preposta. A meno che il consigliere Santori non sia in grado di presentarmi un solo clochard, benestante o meno, un solo cittadino diventato, proprio attraverso la delibera 157, residente del Comune di Fiumicino”.