Federica Poggio

Federica Poggio si dimette da assessore al Turismo, Sport, Cultura, Giubileo, Lavoro e Formazione Professionale del Comune di Fiumicino . Con una lettera motiva la sua scelta irrevocabile “non dovuta” ma “opportuna per la serenità sua e della famiglia e consentire all’Amministrazione comunale di proseguire con continuità nel lavoro svolto quotidianamente dal mio ufficio, nella piena fiducia dei cittadini e lontano da ogni possibile forma di strumentalizzazione”.

“Alla luce dell’inchiesta in corso che mi vede coinvolta in qualità di persona sottoposta ad indagini, e con piena fiducia nel lavoro della magistratura, ho deciso – in modo libero e consapevole – di rassegnare irrevocabilmente le mie dimissioni dall’incarico di Assessore al Turismo, Sport, Cultura, Giubileo, Lavoro e Formazione Professionale del Comune di Fiumicino”.

“Si tratta di una decisione sofferta – continua – non doverosa, né imposta dalla semplice iscrizione nel
registro degli indagati per reati connessi al ruolo istituzionale, come talvolta accade a chi si dedica alla cosa pubblica, ma presa esclusivamente per garantire a me stessa e alla mia famiglia la necessaria serenità, e per consentire all’Amministrazione comunale di proseguire con continuità nel lavoro svolto quotidianamente dal mio ufficio, nella piena fiducia dei cittadini e lontano da ogni possibile forma di strumentalizzazione”.

Rivendico con determinazione la mia totale estraneità ai fatti oggetto dell’indagine e confido di poter pienamente dimostrare la correttezza e trasparenza del mio operato nelle sedi opportune, certa di aver agito sempre nell’esclusivo interesse della collettività. Concludo un’esperienza politica e istituzionale che ho vissuto con dedizione, onestà e amore per la città di Fiumicino, sempre al servizio del bene comune, per tornare alla mia vita privata con la forza di chi ha operato sempre in coscienza, onestà e senza perseguire mai un qualche tornaconto personale”.

“Alla luce del più ampio quadro delle indagini svolte dalla GdF abbiamo concordato con la mia assistita sulla opportunità per lei di fare un passo indietro, necessario a chiarire la sua posizione senza interferenze e mettendosi a completa disposizione della magistratura – spiega il suo legale Massimiliano Gabrielli – i reati che le vengono contestati sono minoritari, rispetto al filone più grave della corruzione per cui ci sono stati degli arresti, con contestazioni generiche su turbativa d’asta, induzione indebita e tentato peculato per gli affidamenti diretti sulle luminarie e per gli eventi culturali. Per serietà ha rassegnato le sue dimissioni ma siamo certi che avrà modo di chiarire la sua estraneità nelle sedi opportune”.