Avevano nascosto più di 22 chili di cocaina purissima nei doppiofondo dei loro bagagli i tre corrieri scoperti dai finanzieri dell’aeroporto “Leonardo da Vinci” di Fiumicino, in collaborazione con i funzionari doganali. Si tratta di un cipriota, di un ucraino e di una brasiliana: la droga avrebbe fruttato alle rispettive organizzazioni oltre 5 milioni di euro. In manette anche due fratelli croati, latitanti per reati legati agli stupefacenti: il primo è stato arrestato in un appartamento della periferia romana, il secondo quando è andato a trovare il fratello a Regina Coeli. Il cipriota e l’ucraino, entrambi provenienti da San Paolo del Brasile, si erano affidati ai classici doppiofondo ricavati nelle pareti delle valigie al seguito: il primo nascondeva oltre 15 chili e mezzo di sostanza stupefacente, il secondo circa 2 chili e mezzo. Non è andata meglio ad un’avvenente cittadina brasiliana proveniente da Fortaleza, sorpresa con altri quattro chili di cocaina occultati nel doppiofondo del trolley: alle prime domande rivolte dai militari in merito ai motivi del suo viaggio, ha risposto di essere giunta in Italia per motivi religiosi. I tre sono stati arrestati per traffico internazionale di stupefacenti e rinchiusi nell’istituto penitenziario di Civitavecchia. Ma la lotta al narcotraffico del Comando provinciale di Roma non si limita alle frontiere. Nelle stesse ore, sono stati assicurati alla giustizia due pericolosi latitanti, colpiti da mandato di arresto europeo sin dal 2009: Vladimir Slaets, 40 anni, più noto come “l’olandese”, di passaporto belga ma di origine croata, e suo fratello Boris. Il Gico (Gruppo investigazione criminalità organizzata) del Nucleo di polizia tributaria di Roma, partendo dall’analisi di alcune operazioni di polizia condotte in alcuni Stati dell’Ue nei confronti di un’organizzazione criminale dedita all’importazione di cannabis dal Marocco in Europa, aveva accertato che Vladimir, godendo dell’appoggio di alcuni complici dislocati in vari paesi, era solito spostarsi in mezza Europa per poi giungere a Roma, dove soggiornava sotto false generalità. Incrociando i dati di centinaia di liste di volo dei passeggeri in arrivo agli aeroporti di Fiumicino e Ciampino, le Fiamme gialle hanno individuato, nel quartiere Prenestino, un appartamento abitato da un connazionale del latitante, al cui interno e’ stato bloccato lo Slaets, istintivamente trasalito quando i militari lo hanno chiamato con il suo nomignolo, “Vlad”. Dopo poco, il Gico è riuscito ad arrestare anche Boris, tradito dall’affetto fraterno: si era presentato in carcere per far visita al congiunto detenuto. La brillante operazione e’ frutto della collaborazione con il Centro di coordinamento alla lotta anti droga-Mediterraneo di Tolone (Francia), nell’ambito delle iniziative assunte dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma, in stretto contatto con la Direzione centrale per i Servizi antidroga del Viminale.
2013-07-02