Il crescente invecchiamento della popolazione comporta un progressivo aumento dei casi di demenza in tutto il mondo, spesso diagnosticati tardivamente, con notevole carico assistenziale per familiari e società civile. Recenti studi epidemiologici hanno stimato una prevalenza del 5-7% tra gli individui di età superiore ai 60 anni, che diviene circa il 30% tra gli ultraottantenni. Secondo stime regionali i casi di demenza attualmente residenti nella Asl Roma 3 potrebbero ammontare a circa 10.600, oltre a circa 8.900 pazienti con Disturbo Neurocognitivo Minore (deficit cognitivi che non pregiudicano ancora l’autonomia funzionale del paziente).

Per organizzare i servizi in modo efficiente e appropriato a far fronte a questi numeri di pazienti, la Asl Roma 3 ha deliberato nello scorso dicembre, a cura di un gruppo di lavoro multiprofessionale, la nuova edizione del Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (Pdta) per le demenze, la prima edizione risaliva a settembre 2018.

Il Pdta è uno strumento di governo del percorso di cura che rappresenta l’intero iter gestionale multidisciplinare e interprofessionale di un problema di salute e di una precisa categoria di pazienti, in uno specifico contesto locale, che punta a migliorare l’appropriatezza clinica e organizzativa nella presa in carico e gestione dei pazienti.

Esso prevede attività integrate e coordinate di prevenzione, diagnosi e terapia, cominciando dai Medici di Medicina Generale (Mmg), i quali possono cogliere più precocemente i cambiamenti cognitivi e comportamentali dei loro pazienti (fase 1: sospetto diagnostico) e indirizzarli verso uno dei Poliambulatori territoriali del Centro per Disturbi Cognitivi e Demenze (Cdcd) della Asl Roma 3 (Fiumicino, Paolini, Ostia Antica, Acilia, Monteverde, Vaiano) per effettuare visite specialistiche (neurologica o geriatrica) e un esame neuropsicologico, necessari per una definizione diagnostica del tipo di disturbo neurocognitivo (fase 2), con conseguenti indicazioni terapeutiche e assistenziali per il paziente (fase 3: presa in carico integrata), allo scopo di garantire precisi riferimenti al paziente e alla sua famiglia, fornire interventi appropriati per lo stadio di malattia e per i bisogni assistenziali dei casi in condizioni di fragilità. Attivando i servizi di assistenza domiciliare (Cad e Adi), i servizi sociosanitari (Punto Unico di Accesso Pua e Centrali Operative Territoriali Cot), i servizi semiresidenziali (Centri Diurni e Strutture di sollievo) e residenziali (Rsa) anche dedicati (Nuclei di Ricovero Alzheimer) e le associazioni di volontariato sociale. Tutte le azioni previste hanno lo scopo di intervenire in modo integrato nella gestione dei problemi clinici intercorrenti, attraverso la formulazione di un Progetto Assistenziale Individuale (Pai) e l’erogazione degli interventi sociosanitari nel setting individuato come più appropriato al caso, in un’ottica di superamento della gestione per singole specialità e verso un modello di trasversalità dei processi, la cui attuazione è valutata mediante “indicatori di risultato” prestabiliti.

Nell’estate 2022 la Regione Lazio ha individuato la Asl Roma 3 tra i beneficiari dei fondi per l’Alzheimer e le altre demenze stanziati dal Ministero della Salute, nell’ambito del progetto “Diagnosi Tempestiva del Disturbo Neurocognitivo Maggiore”. Grazie a questo finanziamento è stato possibile assumere, con contratti libero-professionali a termine (in scadenza il 31 marzo 2024), 3 Neuropsicologi e un Geriatra, potenziando così il Cdcd della Asl Roma 3, in particolare per i territori dei Distretti Sanitari X e XII Municipio. Nell’ambito del progetto sono stati inoltre attivati due gruppi di riabilitazione cognitiva per pazienti con disturbo neurocognitivo minore o maggiore di grado lieve (attività di stimolazione cognitiva da proseguire poi con l’aiuto dei caregivers nel proprio domicilio) e gruppi di counseling psicoeducazionale per sostegno del familiare caregiver principale del

paziente. Si confida in un prossimo rifinanziamento del fondo per le demenze da parte del Ministero della Salute anche per il triennio 2024-26, al fine di poter proseguire il progetto con le attuali modalità.

A cura di
Dr. Giovanni Mancini – dirigente Neurologo UOC Medicina Ospedale Grassi  responsabile Cdcd Asl Roma 3