In un frenetico accavallarsi di eventi, mentre a Roma si svolgeva il convegno dell’Autorità Portuale sul futuro sviluppo della portualità nel Lazio, uscivano in contemporanea i comunicati della Royal Caribbean e del Sindaco Montino. Abbiamo avuto conferma del subentro della compagnia americana nella concessione che insiste nella zona del vecchio Faro, e dell’imminente inizio lavori per i cantieri del primo lotto del porto commerciale nell’area di Fiumicino Centro.

Quanto si è concretizzato in questi giorni, cioè l’ingresso della Royal Caribbean è un percorso che è stato assecondato all’interno delle istituzioni politiche da alcuni anni.

Che la piazza di Fiumicino facesse gola alle grandi compagnie di navigazione per la sua vicinanza alla Capitale è cosa nota da decenni. Ora si è scatenata la corsa all’attracco per le grandi navi a Fiumicino e così ci apprestiamo a vedere realizzati un megaporto ad Isola Sacra e un porto altrettanto grande a Fiumicino centro, che oltre alle auspicate darsene pescherecci e servizi (necessarie a mettere in sicurezza gli operatori marittimi) prevede anche navi da crociera, navi ro-ro e porta-conteiner.

Due mega strutture portuali che cancellerebbero definitivamente una risorsa preziosa come la nostra spiaggia. Queste opere, se portate a termine come previsto nei rispettivi masterplan, cambierebbero il volto della nostra località in maniera negativa e irreversibile, con il concreto rischio di peggiorare la qualità della vita a fronte di scarsi benefici economici e occupazionali.

Tra i cittadini c’è poca informazione e molta confusione. Non tutti hanno capito cosa si sta preparando per la nostra località e quali saranno le conseguenze in termini di impatto sulla vivibilità e la salute del nostro territorio.

l Piani Strategici, Nazionale e Regionale, della Portualità e Logistica puntano con chiarezza sullo sviluppo di Civitavecchia come polo crocieristico, con imponenti investimenti pubblici su strutture portuali e collegamenti ferro-gomma. Il sostegno ad una iniziativa privata per una soluzione crocieristica alternativa a quella statale è un evidente sintomo che manca un coordinamento tra gli enti proposti a gestire in modo sostenibile le risorse di un territorio che già subisce la pressione ambientale di un aeroporto. Il buon senso e l’impegno verso le future generazioni sembra essersi completamente smarrito.

La RC promette di realizzare un porto ambientalmente e socialmente sostenibile. L’autorità portuale promette la realizzazione della darsena pescherecci e nonostante i forti dubbi sulla realizzabilità del secondo e terzo lotto non ha ancora aggiornato il masterplan.

Noi esigiamo risposte ad a quesiti importanti sulla sostenibilità delle opere. Come intendono gestire il problema dei bassi fondali? Chi si farà carico di gestire la crescente erosione costiera? Come si intendono affrontare i problemi della viabilità e dell’inquinamento?

Osserveremo attentamente l’evolversi dei progetti e del dibattito nelle istituzioni che fino ad ora è stato piuttosto scarso, per questo chiediamo al Comune di Fiumicino di agire, da ora in poi, a carte scoperte auspicando un dibattito a tutti i livelli della rappresentanza democratica, Comune, Regione e Parlamento.

I Tavoli del Porto