“Per affrontare i problemi post emergenza e contrastare la crisi economica sul territorio è necessario che il sindaco esponga chiaramente quali sono le linee su cui sta operando il Comune e spieghi la programmazione degli interventi per sostenere territorio e imprese”. Le richieste dei capigruppo di opposizione di centrodestra e delle liste civiche, insieme a quelle della vicepresidente del consiglio sono racchiuse in una lettera inviata al sindaco Esterino Montino.

“Per rispetto verso l’Istituzione che rappresenta – scrivono Mario Baccini (Cristiano Popolari), Alessio Coronas (Forza Italia), Vincenzo D’Intino (Lega), Stefano Costa (Fratelli d’Italia), Roberto Severini (Crescere Insieme) e il vicepresidente del Consiglio comunale Federica Poggio – sarebbe opportuno che il sindaco convocasse con urgenza il Consiglio comunale per riferire, nella sede più idonea, della strategia, o anche solo del pensiero che ispira le linee guida che il Comune vuole avviare per fronteggiare la crisi post emergenza. L’economia di Fiumicino si regge in modo importante sulle verticali di Aeroporto e attività di ‘food end beverage’, entrambe sono ormai sul lastrico, quindi bisogna sapere con chiarezza cosa il Comune può fare e deve fare per sostenere queste economie, senza scimmiottare il Governo, ma dando corpo alle necessità. Nei giorni scorsi sono stati convocati alcuni ristoratori per parlare dello stato di emergenza, a questa riunione hanno preso parte alcuni consiglieri di opposizione che hanno preso atto delle richieste avanzate dagli operatori, ora però vorremmo, capire come il Comune vuole, per trasparenza, convocare e comunicare con il 90% dei ristoratori che non sono stati invitati alla riunione e quali saranno le iniziative da intraprendere”.

I consiglieri insistono anche sul tema della trasparenza e della pubblicità delle comunicazioni rivolgendosi al sindaco: “Sarebbe bene che Lei relazionasse al Consiglio su tutti i progetti presenti e futuri, per impedire ai cittadini e alla stampa di pensare che questo è un Comune guidato da un uomo che naviga a vista e agisce in ordine sparso, convocando a caso le diverse categorie, senza una partecipazione trasparente e collettiva, e perché no, magari democratica, visto che ancora siamo in un regime repubblicano.  Per questo – concludono i consiglieri – chiediamo anche di poterci riunire in aula consiliare visto che il numero e gli spazi ce lo consentono ampiamente, ricordando che Regione e Parlamento non hanno mai chiuso le Aule e nel rispetto della partecipazione sia reintrodotto lo streaming pubblico delle sedute”.