Il 19 Gennaio la Commissione Speciale Giubileo della Regione Lazio ha audito la Fiumicino Waterfront srl, società titolare della concessione demaniale per la realizzazione del terminal crocieristico ad Isola Sacra, rappresentata dall’Ad Galliano Di Marco e alcuni progettisti. Era presente una delegazione del Comitato Tavoli del Porto pur non avendo facoltà di intervento.

“La Fiumicino Waterfront srl – si legge nella nota del Comitato I Tavoli del Porto –  ha dichiarato che intende realizzare una marina per imbarcazioni da diporto con annesso uno scalo aperto alle navi di varie compagnie di crociera: un terminal crociere quindi non ad uso esclusivo della Royal Caribbean.

Di fatto vengono confermate le criticità sul piano normativo che il Comitato ha sollevato fin da subito circa la natura di un porto con funzione crocieristica gestito da un privato che si sostituirebbe al ruolo dell’Autorità Portuale. Si realizzerebbe cioè quello scenario di privatizzazione della governance portuale evocato anche nel recente dibattito politico nazionale e che il Presidente del Consiglio Meloni ha fermato.

Sull’inquadramento legale del porto crocieristico in mano a dei privati l’ing. Di Marco non ha voluto esporsi, argomentando che se gli studi legali da loro ingaggiati ritengono che è fattibile e se l’opera è stata inserita a Decreto, allora ciò indicherebbe che il progetto è legittimo… poco vale che non ci siano precedenti in Italia e che molti addetti ai lavori indichino che legittimo invece non è.

In merito al cronoprogramma, la foglia di fico del Giubileo è caduta quando la Fiumicino Waterfront srl ha spiegato che negli ultimi due mesi dell’anno giubilare, da Novembre a Dicembre 2025, non essendo pronte le strutture portuali, i crocieristi verrebbero sbarcati dalla nave ormeggiata al largo, a motori accesi, attraverso delle lance. Inoltre, il rispetto di questo cronoprogramma che prevede l’uso del porto per i soli 2 ultimi mesi dell’anno giubilare, sarà subordinato alla possibilità di effettuare i dragaggi anche durante i mesi estivi, compromettendo la stagione balneare.

Per quanto riguarda la questione della mobilità i rappresentanti della Fiumicino Waterfront srl hanno prima affermato che secondo le loro analisi, sviluppate su uno studio del Comune di Fiumicino del 2005, la rete viaria locale (Via Coni Zugna, Via Trincea delle Frasche, Via Monte Cadria), vista ‘l’assenza di criticità’ (incredibile!) sarà in grado di assorbire il traffico indotto dalle navi. Subito dopo però hanno smentito sé stessi affermando che la viabilità di Isola Sacra per loro rappresenta un problema perché non possono creare disagi ai “crocieristi-pellegrini” con ore di attesa nel traffico di Fiumicino.

‘I problemi di Isola Sacra non possono riguardare la Fiumicino Waterfront’ dichiara l’ing. Di Marco, che continua ‘Io non posso risolvere i problemi che il Comune di Fiumicino e la Regione Lazio non hanno risolto negli ultimi cinquant’anni’. Queste le parole dell’amministratore delegato della società che vuole inserire un porto crocieristico nel nostro territorio e che si è mostrato consapevole delle gravi criticità del quadrante di Isola Sacra, senza però fornire concrete rassicurazioni. Sollecitato dalle domande ha infine ribattuto che la soluzione estrema per evitare il traffico sarà far sbarcare i turisti ‘alle quattro di mattina’ per portarli diretti a Roma, tornando quindi a contraddirsi sulle dichiarazioni che vedevano i passeggeri lasciare grandi importi alle attività locali di Fiumicino.

Sono state molte le domande poste dai consiglieri Marotta, Califano e Zeppieri che hanno incalzato la Fiumicino Waterfront srl, ma che non hanno ricevuto sufficienti chiarimenti.

Il presidente della Commissione ha annunciato che nelle prossime sedute saranno auditi i rappresentanti del Vaticano, i sindaci di Roma e Fiumicino e il Presidente della Regione.

Il Comitato mantiene alta l’attenzione dopo aver rilevato che le criticità che ha sollevato fin dall’inizio sono fondate e che le numerose contraddizioni di un progetto insostenibile per il territorio non fanno altro che allargare il fronte degli oppositori”.