Martedì 21 ottobre si è svolto, presso la sede di Adr, un incontro tra il Comitato FuoriPista ed Adr, per discutere e confrontarsi sul progetto della quarta pista, di recente avanzato da Enac e Adr, insieme a una contestuale richiesta al Comune di Fiumicino di revisione della perimetrazione della Riserva.
Il Comitato ha fatto presente di essere favorevole allo sviluppo dell’aeroporto purché questo avvenga secondo principi di ecosostenibilità, in particolare quello dello “zero consumo” di suolo.
Il Comitato ha evidenziato come le previsioni di traffico su Fiumicino, espresse in movimenti/anno, si siano rivelate errate, sia quelle contenute nel contratto di programma attualmente in vigore, risalenti al 2012, sia quelle, più recenti del 2017, contenute nel Master Plan 2030.
In particolare, relativamente all’anno in corso, quest’ultime previsioni sono sovrastimate di circa 100.000 mv/anno, più 25% rispetto alla realtà. Nel documento che accompagna la richiesta di revisione di perimetrazione, la previsione dei movimenti al 2046 è di 500.000 mov/anno; la evidente e dimostrata inaffidabilità delle precedenti previsioni di traffico suggerirebbe una maggior cautela nel formularne di nuove, ma sempre implicanti incrementi sostanziali rispetto al dato reale ed attuale; per questo, il Comitato esprime forti dubbi e preoccupazione sull’uso di queste previsioni per giustificare la realizzazione di opere che, come il raddoppio dell’ aeroporto “bocciato” nella fase di VIA, si scoprirebbe essere sovradimensionate solo post operam, , mentre il danno ecologico indotto rimarrebbe permanentemente.
Per quanto riguarda la pista 4, la cui realizzazione sarebbe motivata dalla necessità di incrementare la capacità aeroportuale e ridurre il rumore sulle aree di Fiumicino a Sud dell’aeroporto, il Comitato ha presentato un dettagliato studio tecnico del Comandante Berra, ex pilota militare e Alitalia con una trentennale esperienza di volo nonché riconosciuto esperto di progettazione aeroportuale e sicurezza del volo, in cui è dimostrato che:
Le procedure ATC in vigore su Fiumicino sono descritte nelle Istruzioni Permanenti Interne (IPI) emanate da ENAV nel giugno del 2019; queste consentono un traffico nella “peak hour” di 126mov/h corrispondenti ad un traffico su base annua di 480/500K mov; questi valori superano la previsione di peak hour (pari a 120mov/h) e coincidono con le previsioni di traffico annuo (500K mov), così come riportate nel documento di richiesta di deperimetrazione.
Quindi, la piena applicazione di queste procedure sarebbe idonea a soddisfare l’incremento di traffico stimato al 2046, utilizzando prevalentemente due delle tre piste attuali: la pista 2 e la pista 3, il cui utilizzo comporta, tra l’altro, un minor impatto del rumore aeroportuale sulle aree circostanti.
Il traffico della pista 4 sarebbe condizionato da vari fattori fortemente limitanti l’operatività:
- non può essere usata quando sulle piste 1 e 3 ci sono avvicinamenti
- non può essere usata se sulla pista 1 ci sono decolli o avvicinamenti
- necessita di un rullaggio dai 4 ai 7 Km, della durata variabile tra 10 e 15 min, per la direzione prevalente delle OPS
- La sua operabilità dipenderà anche dalle operazioni di volo di CIA
Queste limitazioni comporteranno un degrado del livello di servizio complessivo di FCO, senza portare ad un sostanziale incremento del numero di movimenti, ottenibile peraltro, come affermato al punto 1, attraverso la piena implementazione delle procedure ATC.
La diminuzione del rumore aeroportuale in conseguenza della assenza di decolli da pista 1 è trascurabile.
Rispetto alla distribuzione del traffico per fasce orarie prevista al 2030 e contenuta nel Masterplan 2030, la saturazione di pista 2 e 3 si verificherebbe solo in alcune fasce orarie (10-11 e 15-16 per le partenze, 13-15 e 20-21 per gli arrivi) con un overflow da pista 3 a 1 di 13 mov/gg per gli arrivi partenze e da pista 2 a pista 1 di 6 mov/gg per le partenze.
Nel corso dell’incontro, il Comitato ha chiesto ad ADR se questa previsione di distribuzione del traffico è stata modificata e in quale misura nel nuovo MasterPlan2046. ADR ha replicato che sono ancora in corso analisi e verifiche in merito.
In ogni caso, secondo il Comitato, l’utilizzo della pista 4 non comporterebbe la riduzione complessiva del rumore aeroportuale imputabile ai decolli da pista1, tantomeno la sua eliminazione, ma solo il suo “spostamento” da un’area del Comune di Fiumicino ad un’altra meno densamente abitata, almeno al momento. Inoltre, poiché le rotte di decollo dalla pista 4 devono tutte virare subito verso il mare, la loro traiettoria andrebbe ad interessare proprio quelle aree (Isola sacra e Cancelli Rossi) che si pretenderebbe di tutelare. Visto che si prevede di far decollare il 35% dei voli dalla pista 4, quelle aree critiche saranno interessate ogni giorno da un centinaio di sorvoli invece che da una decina.
Per ultimo, ma non per importanza, il Comandante Berra ha lanciato un appello affinché non venga ipotizzato l’accorciamento di pista 1, lato Sud, perché questo comporterebbe la distruzione, seppur limitata, di un asset strategico e unico a livello nazionale, in quanto a dimensioni e posizionamento.
Il suo impiego potrebbe essere necessario ed indispensabile in caso di non auspicabili emergenze di protezione civile e militare, tuttavia possibili anche alla luce delle crisi geopolitiche in corso; se la pista 1 fosse demolita, la sua potenzialità attuale, lo ribadiamo unica nel panorama delle infrastrutture air side nazionali, verrebbe definitivamente compromessa e ridotta.
Fonte: Comitato FuoriPista
