Sono stati revocati ieri i sequestri preventivi dei chioschi sul litorale di Fiumicino. Su provvedimento del giudice per le indagini preliminari di Civitavecchia, Gianfranco Mantelli, sono stati “restituiti i beni agli aventi diritto”. Controvento e Ondanomala a Fregene, Havana Beach a Focene, “i sigilli”, le strisce biancorosse modello “scena del crimine” apposte in questi ultimi due mesi, sono state definitivamente rimosse. E con ogni probabilità lunedì sarà la volta anche degli altri due chioschi ancora sotto sequestro, Buena Onda e Alta Marea, entrambi a Focene.
La svolta era nell’aria dopo la sentenza n. 2974 del 29 maggio del Consiglio di Stato, che ha ribaltato un precedente pronunciamento del Tar del Lazio, legittimando l’istituto della “convenzione” con il quale il Comune aveva affidato ai 15 concessionari la spiaggia e i servizi previsti dal bando del 2002. Era proprio la validità di questo titolo ad essere messa in discussione dalla Procura di Civitavecchia e da alcuni giudici delle indagini preliminari che ritenevano legittima la sola “concessione” e avevano così sottoposto a sequestro preventivo tutto ciò che era stato affidato dal Comune di Fiumicino al di fuori di questo titolo.
Ma il ribaltamento del Consiglio di Stato, massima autorità giudicante nelle controversie amministrative, non poteva essere ignorata anche sul piano penale e così ieri c’è stato la marcia indietro dell’inchiesta e la restituzione dei chioschi ai gestori.
“La Procura ha preso atto della sentenza del Consiglio di Stato che ha riconosciuto la legittimità della convenzione con cui erano stato concessi i 2000 mq di spiaggia per i servizi primari”, dichiara l’avvocato Adriano Tortora, professore di diritto amministrativo di Unilink che rappresenta i chioschi.
Per i quindici gestori è la fine di un incubo: “È stato un periodo durissimo, siamo finiti sulle prime pagine dei giornali quasi avessimo commesso chissà quali misfatti – dichiara un concessionario – abbiamo subito un danno enorme. Ora ci godiamo il momento, poi vedremo il da farsi”.