“Anche quest’anno oltre 473 bambini rimarranno fuori dagli asili nido comunali” dichiarano i Gruppi di opposizione centrodestra. “Le soluzioni annunciate da questa amministrazione per superare l’emergenza – dichiarano in un comunicato congiunto – continuano a essere totalmente inefficaci: le case degli ex custodi sono limitate e richiedono interventi importanti tra cui l’assunzione di nuovo persone oggi bloccato. Reperire nuove aule sarebbe come tentare di salvare il Titanic con una bottiglia di plastica. Il problema si risolve solo con nuove scuole. Peccato che in tre anni i plessi scolastici realizzati da questa amministrazione siano zero. Zero come i fondi messi a bilancio. Affidarsi esclusivamente ai privati è un rischio: investitori oggi non ce ne sono. Con gli annunci e i progetti ci si fa poco.
Pur nella consapevolezza che quegli interventi non furono sufficienti la passata amministrazione realizzò solo nell’ultimo mandato tre asili nido e ne finanzio altri due tra cui quello di via Coni Zugna ancora bloccato grazie all’attuale maggioranza.
Ad aggravare la situazione è stato l’azzeramento dei fondi per le convenzione con gli asili privati e il taglio di quelli per le manutenzioni con i risultati che tutti conosciamo: infiltrazioni, crepe e scuole che cadono a pezzi. Questa maggioranza ha preferito spendere quei soldi per finte inaugurazioni, notti bianche e piste ciclabili. Alla faccia di quelle 470 famiglie dovranno tirare fuori una montagna di soldi per occupare posti privati. E questa è la sinistra?”.
Sullo stesso argomento si registra la presa di posizione di Roberto Severini, presidente associazione Crescere Insieme, che a sua volta dichiara: “Degli oltre 460 bambini rimasti fuori dagli asili nido comunali un quarto sono nel nord del Comune. Si tratta di una cifra assolutamente considerevole se teniamo conto della popolazione residente. È chiaro che pur apprezzando gli sforzi e le soluzioni messe in campo dall’attuale amministrazione, senza un investimento massiccio in termini di nuove strutture scolastiche queste rischino di risultare poca roba. Capisco che per tappare la falla sia necessaria una montagna di soldi fuori dalla portata delle casse comunali. Ma affidarsi solo a ‘investimenti privati’ rischia di essere improduttivo e incerto. È dunque necessario che Regione, Città Metropolitana e Governo inizino a guardare a questo Comune non solo come bancomat per ingrassare i conti pubblici sempre più mal gestiti. Vogliamo nuove scuole. Siamo disposti ad appoggiare il sindaco e tutti coloro che decidano di prendere una posizione forte con gli enti istituzionali. Il nord del Comune ha bisogno di servizi essenziali: sanità, formazione, qualità della vita. Altrimenti daremo vita a uno sciopero civile senza precedenti. Siamo sicuri che saranno molti i cittadini di questo Comune ad aderire”.