Sotto l’aspetto abitativo, il Comune di Fiumicino ha sicuramente  una configurazione anomala, caratterizzata da molti nuclei urbani, non molto estesi e sviluppatisi quasi sempre intorno a preesistenti centri agricoli dislocati nel suo vasto territorio.

Pur avendo una storia importante, in quanto sede del porto dell’Impero Romano, il territorio fiumicinense nei secoli ha subito un abbandono da parte della popolazione per cause note che qui non stiamo a ricordare.

Fiumicino, da quando è diventato Comune, autonomo da Roma (1992), ha visto uno sviluppo urbanistico notevolissimo, “a pelle di leopardo” intorno – come si è detto – per lo più a centri quasi esclusivamente agricoli, ciascuno con proprie caratteristiche.

L’unico abitato a non avere una sua identità, con preesistenti nuclei storici (ad esclusione del “Casalone”), è Aranova in quanto il suo territorio (circa 800 ha) faceva parte di Torre in Pietra, proprietà della famiglia Falconieri, con epicentro il Castello e relativo borgo.

Senza ripercorrere le varie vicende che negli ultimi 90 anni hanno portato il territorio di Aranova ad avere una  vita autonoma, si vuole mettere in evidenza una sua caratteristica dal punto di vista paesaggistico, che desidereremmo venisse conservata.

A differenza infatti della contigua località di Torre in Pietra, il territorio di Aranova è quasi per intero piacevolmente collinoso. Quando è iniziato il suo sviluppo urbanistico, per lo più abusivo, almeno agli inizi, gli abitanti avevano come scopo quello di costruire una casa per se e per i figli. Quindi le costruzioni erano piccole ed a pochi piani.

Questo tipo di sviluppo urbanistico è stato nel tempo mantenuto, anche dopo l’approvazione del Piano Regolatore (che – in genere – nella zona prevede edifici al massimo di tre piani), ad eccezione di alcuni sporadici esempi quali il complesso della località Muracciole, che rimanendo all’interno disturba meno il paesaggio.

Tutta questa lunga premessa per far riflettere, chi ha redatto il progetto della Piazza, la quale è previsto che prossimamente sorga vicino alla Chiesa, sul fatto che forse bisognerebbe pensare a costruzioni private più basse, o più in conformità con il paesaggio.  Il progetto invece prevede edifici privati  anche di sei piani.

E’ vero che i privati perseguono i loro legittimi interessi economici, ma pensiamo che i tecnici potrebbero trovare soluzioni che contemperino le diverse  esigenze.

Noi cittadini desidereremmo che, al di là del problema dei parcheggi, questo tipo di urbanizzazione venisse mantenuta e non stravolta dalla presenza di edifici privati molto alti, proprio al centro Aranova.

Ci auguriamo che questa semplice riflessione possa essere recepita, oltre  da chi ha predisposto il progetto, specialmente dagli Organi comunali competenti, affinché anche Aranova mantenga una sua identità, di tipo residenziale non intensivo, con edifici bassi che accompagnino in qualche modo l’ondulazione dolce del terreno.

E se c’è qualcosa nel futuro di Aranova  che potrà nettamente svettare, ma certo non oltre la quota di impostazione della Croce della Chiesa, è l’edificio comunale, ossia il Centro Civico, per ora previsto di un solo piano.

Filomena Terenzi  (Presidente del Comitato di Zona Aranova)