“Voglio vincere il titolo europeo dei pesi medi per regalare a me, alla mia famiglia, a mio nonno, che non c’è più e che era il mio più grande tifoso, e alla mia ragazza, una grande gioia”. Questo diceva qualche mese fa il pugile Emanuele Blandamura che frequenta Fregene dove abita lo zio e si allena ogni tanto a Focene con alcuni promettenti ragazzi del Mizar Center. E il suo sogno sabato 3 dicembre si è tramutato in realtà al termine della sfida tutta italiana che si è tenuta al Palasport di Colleferro contro Matteo Signani (entrambi classe 1979). Per l’occasione ha potuto contare sull’appoggio del pubblico ed è andato a conquistare la cintura grazie ad un verdetto per split decision (117-111; 113-115; 115-114) al termine di un match duro e equilibrato. Il nuovo campione continentale, che ottiene così la sua ventiseiesima vittoria da professionista contro sole due sconfitte, ha trovato in questo sport un’ancora di salvezza dopo un’adolescenza difficile. Prima di iniziare a darli sul ring a 18 anni, i pugni decisivi li dovuti tirare alle molteplici difficoltà che la vita gli ha messo davanti nella sua giovinezza. “Questo sport mi ha teso la mano verso la strada giusta – ci raccontava Emanuele in una recente intervista, che si fa chiamare Sioux peril suo amore verso gli indiani d’America – Visto che ho passato la mia adolescenza in una condizione psicologica non facile. In certe situazioni è facile imboccare un tunnel dal quale poi diventa complicato uscire, invece i guantoni mi hanno indicato la giusta via”. Prima di approdare nei professionisti nel 2007, Emanuele ha disputato 44 match tra i dilettanti conquistando svariati titoli e tornei. E adesso è sul trono d’Europa, da dove sarà difficile farlo scendere. “Ci vuole impegno e voglia di mettersi in gioco – sottolinea – Bisogna prendere coscienza che ci si deve mettere al servizio di se stessi, seguendo il maestro, il preparatore atletico e il nutrizionista. Alla base ci deve essere tanta forza di volontà, visto che per preparare un incontro è richiesto un allenamento  che dura almeno quaranta giorni”. È così che nascono le vittorie. È così che è diventato Campione d’Europa.

 

di Francesco Camillo / foto di Renata Romagnoli