“Non possiamo non ascoltare il grido di allarme di imprese che rischiano di finire a gambe all’aria perché hanno creduto nello Stato”. Lo dichiara l’assessore alle Attività Produttive del Comune di Fiumicino, intervenendo nuovamente sul tema del Bonus 110%, condividendo le preoccupazioni di Ance e Cna.

“I crediti incagliati hanno messo in ginocchio tante piccole e medie imprese che, sulla base delle scelte del governo, si erano organizzate facendo investimenti in attrezzature e in forza lavoro – sottolinea Antonelli -. Una situazione che ha generato mancanza di liquidità per le aziende, cantieri fermi e cittadini impossibilitati ad entrare nelle loro abitazioni. In più, la decisione del Governo di bloccare, per il futuro, la cessione dei crediti ha, di fatto, anestetizzato la misura, perché senza la possibilità di cedere il credito solo chi ha la forza economica di anticipare i costi dei lavori potrà approfittare del bonus. Altro che equità e ISEE a 15.000 euro: si lasciano a piedi i più deboli”.

“Non si considera inoltre che a fronte di un investimento dello Stato, si genera un introito in termini di IVA e IRAP – prosegue l’assessora -. Secondo dati della CNA, l’insieme dei bonus edilizi nei primi mesi del 2022 ha attivato investimenti pari a oltre 74 miliardi, +224% rispetto allo stesso periodo del 2019, ultimo anno senza il meccanismo della cessione del credito”.

“Seppure si possono correggere delle storture – prosegue – è sbagliato non investire su una misura che produce reddito, occupazione e pesa positivamente sul PIL. Senza contare il beneficio sociale e ambientale che deriva dall’efficientamento energetico e messa in sicurezza di vecchi edifici. Un obiettivo indicato, tra l’altro, della direttiva EPBD sulla prestazione energetica degli edifici, che punta ad aumentare significativamente il tasso di ristrutturazione degli edifici inefficienti, ridurre entro il 2030 il consumo energetico e le emissioni di gas serra del settore edilizio, per arrivare alla neutralità climatica del Vecchio Continente entro il 2050. Un obbligo, non solo una opportunità”.

“Come Comune metteremo in campo tutte le iniziative necessarie per evitare che si paralizzi il mercato e che si alimenti la sfiducia nelle istituzioni. Mentre dall’opposizione comunale, che non manca di prendere posizione anche sulle cose più banali, ora che il Governo è della loro area politica, il silenzio è assordante nonostante ci sia in ballo uno dei settori produttivi strategici del territorio. La politica non si fa sulla carne viva di famiglie e imprese”, conclude l’assessora Erica Antonelli.

Fonte: Ufficio stampa Comune