“In questo ultimo anno nel nostro Paese le intimidazioni, le identificazioni e le richieste di rimuovere le bandiere palestinesi sono aumentate senza una motivazione, senza che ci sia una legge che vieti di esporre bandiere o simboli che rappresentino un pericolo per l’ordine pubblico. È accaduto qualche giorno fa a Maccarese, alle 21.30 una pattuglia dei Carabinieri si è presentata mentre stavo cenando in giardino insieme alla famiglia, chiedendomi se fossi stato io ad apporre un lenzuolo con la scritta: “Palestina libera!”.
Inizialmente ho pensato ad uno scherzo, ma i Carabinieri, in estremo imbarazzo hanno detto che volevano solo sapere se ero stato io, alla mia richiesta di motivare il perché di quella intrusione non hanno saputo dare spiegazioni, se non vaghe frasi sconnesse su una possibile verifica sul cartello, che poteva dare problemi alla visibilità stradale (il lenzuolo è posto all’interno della strada privata e non crea problemi di visibilità).
Ho chiesto loro se erano stati inviati da qualcuno, ma come al solito nessuna risposta, e alla mia richiesta di motivazioni e del perché erano venuti direttamente a casa mia visto che nel Centro abitano venti famiglie, silenzio ed imbarazzo. Non ho disturbato nessuno, non ho violato alcuna legge, ho esercitato semplicemente il diritto di espressione, tra l’altro in uno spazio privato.
Ho fatto due domande: “Da quando esporre una bandiera che rappresenta un popolo e una causa umanitaria è diventato motivo d’intervento delle forze dell’ordine”; e “In quale momento il sostegno civile e pacifico a un popolo sotto occupazione è diventato un problema di ordine pubblico”. Oltretutto con un genocidio orribile che continua purtroppo ogni ora.
Chiedo che sia fatta chiarezza. Chiedo rispetto, e il riconoscimento di un principio fondamentale in una democrazia, nessuno dovrebbe essere intimidito per aver espresso la propria solidarietà in modo pacifico e legittimo. Chiedo anche perché non si identifichino i gruppi di fascisti che impunemente fanno saluti romani e commemorazioni, quelli sì fuori legge, mentre si identificano cittadini che semplicemente vogliono la fine dell’orrore e della violenza ed il riconoscimento del popolo palestinese.
Rivendico il cartello con orgoglio, avrei potuto mentire, ma avrei tradito le mie idee ed il popolo palestinese, cosa avrei poi potuto dire alle mie figlie lì presenti ed attonite per ciò che stava accadendo! Nel nostro paese si sta cercando in ogni modo di limitare le nostre libertà, e di mettere a tacere le voci che dissentono democraticamente. Ora basta, potete togliere una bandiera ma non potete togliere le idee di libertà, che chiedono giustizia e fine degli orrori. Non possiamo farci intimidire e mettere il bavaglio.
Giuseppe Miccoli, Consigliere comunale Lista Civica Ezio