“Ho avuto occasione di leggere una sua dichiarazione relativa alla decisione di aumentare la bolletta dell’acqua pubblica in sede di conferenza dei sindaci di Acea Ato 2 a carico di tutti i cittadini di Roma e Provincia. Trovo nel suo post su Facebook delle gravi omissioni e delle affermazioni in netto contrasto con quanto votato a maggioranza dall’assemblea dei sindaci”. Inizia così la lettera inviata dal Sindaco di Fiumicino Esterino Montino a Virginia Raggi, Sindaca di Roma Capitale. “Vorrei ricordare, per correttezza, che su 130 sindaci ne erano presenti solo 41 e che tra questi, in 26, hanno votato con lei – si legge nella lettera – Non ne faccio una questione di partito, perché tra i 26 ci sono stati anche sindaci del mio stesso schieramento politico. Al momento di decidere ci sono stati 4 astenuti e 11 hanno votato contro, tra questi anche chi rappresentava il Comune di Fiumicino. La maggioranza assoluta dei sindaci riuniti in assemblea, in primis lei che l’ha presieduta, ha aumentato la tariffa del 4,80% nel 2017, del 6,01% nel 2018, del 5,94% nel 2019, per un totale nel prossimo triennio che corrisponde al 16,75%. Un aumento assolutamente spropositato e inaccettabile, che probabilmente in termini assoluti è il più altro fra tutti quelli erogati dalle aziende di pubblico servizio. È vero che in termini normativi ci può essere una verifica dopo il secondo biennio, ma non è mai successo che le tariffe diminuissero, anzi, sono sempre state ritoccate verso l’alto. Vorrei anche ricordare che l’assemblea Acea Ato 2 del febbraio scorso, andata deserta perché Roma non si è presentata, ha comunque votato un ordine del giorno per evitare che le famiglie indigenti, classificate tali dai servizi sociali dei singoli Comuni, venissero esentate dal pagamento in bolletta e che il costo relativo venisse caricato sulla gestione complessiva del servizio. Nella riunione dell’altro giorno quest’ordine del giorno è stato respinto e rinviato a data da destinarsi. Le decisioni in positivo, come l’esenzione totale per gli indigenti, le tariffe agevolate, l’estensione delle reti nelle zone sprovviste di acquedotti (agricole ex ente Maremma che hanno ancora presenza di acqua all’arsenico), l’attivazione concreta e non sulla carta degli investimenti da realizzare, sono tutte rinviate continuamente e c’è sempre una giustificazione per non assumerle. Caso contrario per l’aumento delle tariffe, attraverso meccanismi che sono a dir poco sconcertanti e che si verificano puntualmente. Sindaca Raggi, concludo ricordando che il sottoscritto non solleva questi problemi da oggi. Li ho portati all’attenzione dell’assemblea Acea Ato 2 nel febbraio 2016, nel luglio del 2014 e in molte altre assemblee dei sindaci, ma le vere risposte non sono mai arrivate. Dispiace prendere atto che anche un’innovatrice come Lei l’altro giorno abbia perso una grande occasione”.
2016-07-29