“La Scuola costituisce un momento unico e irrinunciabile di sviluppo della comunità oltre ad essere luogo di istruzione e formazione; le scuole sono luogo di incontro, inclusione e di crescita personale. Le scuole devono essere luoghi accoglienti, moderni, dove sia bello ed entusiasmante vivere e operare. Troppo spesso la Scuola è stata vista unicamente o principalmente come un puro servizio, mettendo in secondo piano il ruolo sociale e istituzionale che essa svolge. Troppo spesso, logiche di pura ottimizzazione dei costi hanno mortificato l’attenzione alle persone, ai luoghi, alle comunità”. Così inizia la lettera della professoressa Daniela Gargiulo, dirigente scolastica dell’IIS Da Vinci di Maccarese indirizzata al Vicesindaco della Città Metropolitana, ai Consiglieri di Città Metropolitana e per conoscenza al Sindaco di Fiumicino, al Vescovo di S. Rufina, al Presidente del Consiglio d’Istituto ed ai suoi componenti, alla dottoressa Macarone, all’ingegnere Dello Vicario e alla comunità scolastica.

“Alla data odierna – prosegue la lettera – leggiamo da comunicati ufficiali del Comune di Fiumicino che verranno messe a disposizione anche per il prossimo anno scolastico le dieci aule presso la parrocchia di S. Paola in via Frassinetti a Fiumicino.

Nel ringraziare per la disponibilità e la collaborazione dimostrata finora, mi sento in dovere di chiarire che allo stato non è giunto alcun impegno formale né dall’Ente proprietario da cui il nostro settore formativo dipende, ossia Città metropolitana, né dalla Curia che ci induca a considerare ufficialmente risolto il problema delle aule del nostro Leonardo Da Vinci.

Altresì giungono notizie dalla stampa e da vari media che amministratori locali stiano ‘lavorando’ all’Istituzione e alla creazione di un nuovo edificio scolastico per un ulteriore liceo nella città di Fiumicino. Tali ‘voci’ seppur legittime, a parere della scrivente e alla luce della carenza di aule del nostro Istituto, lamentate da anni ormai, risultano quantomeno singolari.

Ancora rivolgo un appello accorato alle autorità ed all’Amministrazione a riconoscere i risultati che il Leonardo da Vinci raccoglie, tangibili in termini concreti attraverso le sempre maggiori richieste di iscrizione indirizzate alla nostra segreteria e attraverso la qualificazione dell’offerta formativa diversificata e strutturata che ci onoriamo di presentare anche per la nuova triennalità: un’Istituzione che dovrebbe, ci auguriamo, rappresentare assolutamente un punto di orgoglio e di vanto per tutta l’Amministrazione e per il territorio.

La gravità della mancanza di spazi per un’Istituzione come il nostro Leonardo da Vinci, la sensibilità e la scelta di responsabilità e solidarietà di cui tutta la comunità educante ha dato prova attraverso la recente delibera del Consiglio d’Istituto, che ha accettato la possibilità di prolungamenti pomeridiani per un massimo di due volte a settimana per gli alunni, con l’eventualità del rientro anche il sabato, mi auguro davvero sproni le Autorità competenti a collaborare per la definizione di una soluzione.

Qualsiasi iniziativa o proponimento di nuovi indirizzi, di nuovi Licei, al di là delle competenze, non in capo al Comune, per il settore formativo di secondo grado, ci auguriamo, con lo stesso spirito collaborativo che stiamo mettendo in campo, venga posposto alla risoluzione del problema rappresentato dalla realtà d’eccellenza già presente, già in essere e già apprezzata e stimata dalle famiglie tutte del territorio, il Leonardo da Vinci.

E solo dopo, con la stessa vocazione di collaborazione, si dia voce ad altri eventuali indirizzi, che certamente si possono incardinare all’interno dell’Istituzione già esistente. Ci dichiariamo ancora una volta aperti e disponibili a qualsiasi soluzione che garantisca la sicurezza ed il benessere degli studenti e di tutte le professionalità, ma allo stesso tempo disorientati: il grido di allarme lanciato negli scorsi giorni, all’esito di comunicazioni ufficiali condotte da tempo da questa dirigenza, credo richieda con forza una soluzione alla realtà già in essere. Se davvero si possono rintracciare aree edificabili e ci si può avvalere di fondi comunitari per l’edificazione ex novo di un polo scolastico, invito accoratamente a dare una risposta all’Istituzione d’eccellenza che da tempo invoca spazi e strutture in grado di restituire dignità a chi vive e costruisce giorno dopo giorno la realtà educante del Da Vinci.

E ancora rivendico per gli alunni del nostro Istituto una soluzione provvisoria e tampone, che ci traghetti verso una definita ridefinizione di plessi e strutture, da discutere insieme, da rintracciare mettendo in campo tutte le sinergie e le collaborazioni di cui sapremo dare prova, ma che garantiscano al tempo stesso di accogliere i nostri ragazzi non solo in sicurezza, ma con dignità, ripristinando e salvaguardando la possibilità per i nostri giovani di recuperare socialità, amore per la crescita e la definizione delle proprie identità, la fiducia nel futuro e nelle Istituzioni più prossime a loro.

È sufficiente richiamare il tema della dispersione scolastica, sempre più in aumento nel corso degli anni, del disagio emotivo-relazionali sempre più frequente in questa fase pandemica e del dimensionamento scolastico, attuato, in moltissimi casi, secondo logiche appartenenti più a strategie di natura politica che ad un’esigenza dettata dal contesto socio economico, orografico e culturale del territorio.

La scuola è lo specchio della comunità, il principale strumento culturale della sua riproduzione, l’ambito educativo e formativo delle relazioni e dei valori che connettono la dimensione locale con il mondo.

Bisogna evitare la marginalizzazione di cui è stata vittima gran parte del territorio nazionale, che ha significato la perdita di futuro, accentuando le disuguaglianze tra le zone forti e le zone deboli, la città e la campagna”.