“Violenza di genere e disabilità: accoglienza, ascolto e presa in carico”. Questo il tema dell’incontro che si terrà sabato 13 dicembre, dalle 9.00 alle 17.30, all’interno dell’Aula Sinibaldi dell’Ospedale Grassi di Ostia.

L’incontro viene organizzato dalla Referente dello Sportello Antiviolenza Codice Rosa del nosocomio ostiense, Maria Rosaria Forte e dall’Associazione Differenza Donna (impegnata nella difesa dei diritti delle donne e nella lotta contro la violenza di genere). La Asl Roma 3 e l’associazione da anni lavorano insieme al Grassi per intercettare, con la collaborazione del Pronto Soccorso ospedaliero e delle associazioni del territorio, le donne e i minori vittime di violenza, offrendo supporto nell’intraprendere un percorso di uscita dalla aggressività subita.

Al centro del dibattito, al quale prendono parte professionisti ed esperti, sono le donne con disabilità vittime di violenza e in particolare le donne sorde.

“Le violenze contro le donne sorde – spiega la dottoressa Maria Rosaria Forte, assistente sociale e Referente Codice Rosa dell’Ospedale Grassi di Ostia –  rappresentano un fenomeno più frequente di quanto si possa immaginare, e l’obiettivo di questo incontro è proprio quello di alzare l’attenzione sul tema. Oltre che fisiche e psicologiche, le violenze possono essere legate alla sopraffazione nell’utilizzo di supporti e aiuti, magari da parte di caregiver e familiari, con forme anche ricattatorie. Le donne con disabilità si ritrovano costrette a subire non avendo altre possibilità di reazione o fuga, restandosene poi spesso in silenzio. In alcuni casi aumenta, il timore di non essere credute soprattutto se la disabilità è di natura psichica. Molte donne temono che la loro parola venga messa in dubbio o considerata frutto della loro condizione. Perciò è di strategica importanza favorire l’accesso ai centri antiviolenza, o comunque a strutture protette, delle vittime e anche sostenere la formazione di chi è impegnato nell’ambito dell’accoglienza: operatori socio-sanitari, sociali e delle Forze dell’Ordine quotidianamente a lavoro per accogliere chi è in difficoltà”.

“La nostra associazione – conclude Arianna Serafini di Differenza Donna –  ha un osservatorio contro le multiple discriminazioni che ha l’obiettivo di far emergere la violenza maschile contro le donne con disabilità attraverso: emersione, sensibilizzazione, formazione e protezione. Nel 2024 nei nostri centri antiviolenza e nelle case rifugio abbiamo accolto 157 donne con disabilità, il 7,12% in più rispetto al 2023, di cui 66 con disabilità certificata. Le fasce di età con un numero prevalente di donne accolte sono quelle da i 26-30 anni e 41-45 anni. Il tipo di disabilità più comune delle donne accolte è quella psichica, seguita da quella motoria e sensoriale. Dai dati emersi il 7,6% delle donne accolte ha acquisito una disabilità a causa della violenza subita e che in alcuni casi ha scaturito una dipendenza da sostanze e alcol. La maggioranza di donne con disabilità ha subito violenza da parte del marito, convivente, partner o compagno. Un dato rilevante è che la forma di violenza agita dall’autore è la violenza fisica, a seguire psicologica e sessuale. Un elemento notevole è che 89 donne su 157 accolte ha figli che subiscono o hanno subito violenza assistita e alcuni dei quali hanno una diagnosi. Il 72,3% delle donne dichiara di subire violenza da anni e che il 44,6% non ha mai fatto accesso al pronto soccorso, anche se quasi la metà di loro ha chiamato le Forze dell’Ordine per intervenire nell’immediato. Di queste donne denuncia solo il 37,6%. Dai dati dunque emerge che la violenza maschile contro le donne con disabilità è una realtà che rimane ancora più sommersa”.

Fonte: Asl Roma 3