Con un’affluenza dell’87%, circa 10mila lavoratori su 12mila degli aventi diritto, i dipendenti Alitalia hanno bocciato con una maggioranza schiacciante (6.816 voti contrari rispetto ai 3.206 a favore) il preaccordo raggiunto il 14 aprile tra l’ex compagnia di bandiera e i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil. Ma che succede ora ad Alitalia? Come scrive Sofia Fraschini sull’edizione online de Il Giornale, “secondo indiscrezioni il cda sarebbe anticipato a oggi per chiedere la procedura di amministrazione straordinaria con la nomina di un commissario che avrà 6 mesi per traghettare l’azienda verso la liquidazione e il fallimento. L’amministrazione straordinaria apre tre strade: l’arrivo di un nuovo imprenditore che decide di acquistare in blocco Alitalia, l’ingresso di nuovi finanziatori o il fallimento con il conseguente spezzatino degli asset. Le prime due ipotesi però sembrano remote in quanto nessuno comprerebbe oggi Alitalia potendola avere a prezzi stracciati in liquidazione. Da escludere anche la nazionalizzazione. Per i lavoratori, invece, una volta arrivati al fallimento, partirebbero due anni di cassa integrazione e la Naspi (sussidio di disoccupazione)”. Informato ieri sera sull’andamento delle votazione, che faceva già prevedere la bocciatura dell’ultimo accordo di salvataggio, il sindaco di Fiumicino Esterino Montino ha espresso il punto di vista del Comune che su questa vicenda ha avanzato una sua proposta per evitare il fallimento dell’ex compagnia di bandiera. “L’ampia partecipazione dei lavoratori al referendum Alitalia, circa il 90 per cento, impone un’attenzione particolare al risultato delle urne. Le prime indicazioni danno in vantaggio il no che sembra prevalere a Fiumicino come a Linate. Indipendentemente da quale sarà il risultato atteso nelle prossime ore, occorrerà rispettare la volontà espressa dalla maggioranza dei lavoratori dell’ex compagnia di bandiera. Per troppo tempo si sono prese decisioni ignorando proprio coloro che devono essere i protagonisti di qualsiasi ipotesi di rilancio dell’azienda. Il Comune di Fiumicino è al loro fianco, anche con proposte concrete, per non disperdere professionalità e competenze. Ora mi auguro  – conclude Montino – che si apra un tavolo con altre istituzioni per una prospettiva seria per Alitalia”.