“Lo scorso 25 maggio ci siamo riuniti a manifestare sotto le sedi comunali, per avere le famose risposte ed eventuali soluzioni, inerenti la nostra situazione contrattuale misera. È quanto dicono con una nota gli Aec/Oepa di Fiumicino

“Abbiamo optato per lo sciopero – si legge nella nota –  perché dalla manifestazione del 7 aprile, data in cui siamo stati ricevuti dall’Assessora alle Politiche Sociali, con la promessa di essere ricontattati entro una settimana, come sempre siamo stati nuovamente ignorati.

Verso le 10, siamo stati ricevuti dal vicesindaco, dall’assessora del Lavoro, dal Dirigente dei Servizi Sociali, dall’Assessora alle Politiche Sociali, ai quali abbiamo espresso nuovamente i punti di criticità del nostro contratto lavorativo, e chiedendo che venissero modificate già sul bando stesso delle cose per essere più tutelati. Dopo un’ ora di confronto, con il Comune, siamo tornati in piazza con ‘l’impegno’ da parte loro di confrontarsi per verificare, laddove fosse stato possibile, di intervenire a nostro favore, e di rivederci il primo giugno e l’otto giugno per fare il punto della situazione.

Questo confronto, ci ha riportati in piazza assolutamente non soddisfatti, viste le risposte dateci, ovvero che:

  • il bando è già stato fatto…
  • per la mancata retribuzione in zona rossa, non c’erano i fondi disponibili quindi come potevano riconoscerci il monte ore completo…
  • e che magari sarebbe stato il caso, di incontrarci prima…

Ci siamo sentiti veramente tanto presi in giro, visto che rispondendo punto per punto:

  • avevamo già chiesto di avere delle modifiche sul  bando e siamo stati ignorati!
  • i soldi per noi vengono stanziati ad inizio anno, quindi bastava erogare il pagamento, esattamente come quando siamo in servizio, dal momento che non era stata di certo una nostra scelta, stare a casa
  • non abbiamo potuto fissare prima una data per incontrarci, visto che non hanno né rispettato  le scadenze che ci avevano dato, né tanto meno risposto  ai vari solleciti che gli abbiamo inviato

Adesso restiamo nuovamente in attesa di qualche risposta, o di qualche eventuale soluzione, con la differenza però di avere la volontà di continuare la nostra battaglia, anche dopo la chiusura delle scuole, qualora non ci sentissimo tutelati o presi in considerazione.

Così come promesso il 25 maggio in piazza, se non avremo risultati sarà un luglio molto caldo per tutti”.