La risposta del Governo all’interrogazione parlamentare sull’aeroporto di Fiumicino chiarisce che la maggiorazione applicata ai passeggeri non è formalmente una tassa, ma conferma comunque l’esistenza di un aumento tariffario di circa 12 euro a passeggero, applicato da Aeroporti di Roma.

Questa maggiorazione, introdotta nel 2012, è legata a un piano di ammodernamento ed espansione dell’aeroporto che prevedeva anche la realizzazione della quarta pista. Un piano che, nei fatti, non è mai stato realizzato, privo dei necessari pareri ambientali VIA e VAS, e la cui non fattibilità è stata confermata anche da TAR e Consiglio di Stato, che hanno rigettato i ricorsi presentati.

Nonostante questo quadro, da oltre dodici anni Aeroporti di Roma continua a incassare questi circa 12 euro in più per ogni passeggero, pur in assenza di opere realizzate, di cantieri avviati o di un progetto esecutivo approvato. Oggi si tenta nuovamente di rilanciare quel progetto, senza che vi siano certezze sulla sua reale riuscita.

Il punto non è semantico, ma sostanziale: gli aumenti tariffari dovrebbero essere giustificati da investimenti concreti ed effettivamente necessari, non da opere rimaste solo sulla carta. Su questo è necessario fare piena chiarezza, nell’interesse dei passeggeri e del territorio.

Anche per questo motivo, e per altre ragioni legate alla tutela ambientale e alla natura dell’area interessata, abbiamo chiesto e ottenuto il rinvio della discussione in Consiglio comunale relativa alla riperimetrazione della Riserva.

Gruppo consiliare PD Fiumicino