Roberto ha 83 anni. Ogni tanto ha problemi con la memoria, perde l’orientamento, la sua personalità è confusa, non riesce ad avere passione per nulla. In altre parole Roberto combatte con l’Alzheimer. Da otto anni. Otto anni di graduali e costanti difficoltà. Fino allo scorso dicembre quando l’incontro con il Centro Diurno “Il Pioppo” della ASL Roma 3 non gli ha aperto uno squarcio di luce in una quotidianità spesso difficile da gestire e portare avanti. Al suo fianco, da cinquantadue anni, c’è sua moglie Maria Giulia che dalla comparsa della malattia rappresenta più che mai un faro e una sicurezza.

“La nostra è stata una vita vissuta in quella normalità che sembrava scontata e che oggi appare straordinaria – spiega la signora Maria Giulia – Fino al momento in cui, poco più di otto anni fa, Roberto non ha iniziato a mostrare segnali di cambiamenti ai quali non riuscivamo a dare una spiegazione. Mio marito ha cominciato ad apparire disorientato, ad avere problemi di memoria. E’ iniziata una serie di accertamenti che hanno dato un esito preciso: Alzheimer. Da quel momento è stato un crescendo di sintomi che hanno stravolto la vita di Roberto e della nostra coppia. La sofferenza è anche vedere così in difficoltà un uomo che prima era sempre stato presente e pronto in ogni cosa che faceva. Da otto anni non più”.

Il morbo di Alzheimer è la più comune forma di demenza, è una malattia neurodegenerativa progressiva e ne sono affette più di 600 mila persone. Mina le capacità di memoria, linguaggio, pensiero. Nelle forme più amplificate compromette l’autonomia delle persone.

“Roberto non fa più nulla senza la mia presenza – continua Maria Giulia – Spesso in maniera silenziosa. Basta che lui si senta rassicurato di essermi vicino. Difficile vivere così. Sono stati otto lunghi anni”.

Fino allo scorso mese di dicembre quando Roberto e Maria Giulia incontrano la dottoressa Raffaella Maria Scoyni, geriatra della ASL Roma 3, che per loro ha subito una proposta:  frequentare il Centro diurno il Pioppo di via P. Falconieri 55 a Roma. Il Pioppo è un centro diurno Alzheimer a gestione integrata fra la ASL ROMA 3 e il Municipio XII di Roma Capitale.

“Con l’aiuto e le indicazioni della dottoressa Scoyni – aggiunge la signora – mio marito ha iniziato a frequentare il Centro Diurno “Il Pioppo”. Roberto lo frequenta con il piacere e l’entusiasmo che non mostrava più per tante altre cose. A casa mio marito aveva perso interesse quasi per tutto, anche per le sue passioni, in particolare la fotografia e la lettura. E quel centro sembra avergli ridonato il sorriso. Per tre volte a settimana parte sorridente per andare al Pioppo e ritorna a casa felice della giornata trascorsa nel centro. Quando lo accompagno, prima di lasciarlo lo saluto e mi risponde sorridendo: ci vediamo dopo. Insomma, un briciolo di ritrovata serenità che ci aiuta e conforta nel percorso complicato con l’Alzheimer.

“La socializzazione riveste una fondamentale importanza nella quotidianità di chi è affetto dal morbo dell’Alzheimer – sottolinea la dottoressa Scoyni – È linfa vitale di cui si nutre il cervello. A testimoniarlo sono numerosi studi scientifici che ci raccontano quanto sia utile conservare le relazioni sociali tenendo impegnati i pazienti nel loro percorso difficoltoso con la malattia, come riportato anche nelle recenti Linee Guida pubblicate dall’ISS. Benefici si hanno a vario titolo, dalla memoria all’umore fino al contrasto dell’isolamento. Per questo è necessario incoraggiare a coltivare relazioni e a non rinunciare alla vita sociale”.