Anche l’associazione WE LOVE SIMONE e il presidente onorario, Stefano Costa, aderiscono all’iniziativa lanciata dal Movimento per la Gente di Fiumicino il prossimo 13 ottobre: un ciclo raduno a 24 ore dalla giornata nazionale del camminare, che cade il 14 ottobre. E un progetto di fattibilità, con costi e benefici, da presentare proprio in quell’occasione per dotare Fiumicino di 25 chilometri di piste ciclopedonabili lungo gli argini dei canali di bonifica. Ecco le prossime mosse del Movimento per la Gente di Fiumicino. “Dotare Fiumicino di un percorso ciclopedonabile, lungo i canali di bonifica – spiega Stefano Costa – è un’idea intelligente e interessante. Così come un ciclo raduno per presentarla. Aderisco con entusiasmo. È un’iniziativa per il bene del nostro Comune e io voglio essere in prima fila”. “Il nostro Comune – afferma il responsabile del Movimento per la Gente di Fiumicino, Antonello Porcu – continua a guardare alle piste ciclabili come a una viabilità alternativa. Noi la pensiamo diversamente, considerandola una viabilità primaria con la quale cominciare a fare i conti. Tutti i nuovi progetti, dal Nuovo Ponte Due Giugno, al Ponte della Scafa, alla nuova via di Villa Guglielmi, alla famosa strada argine, dovrebbero prevedere questo tipo di viabilità. Il Movimento per la Gente il prossimo 14 ottobre ha deciso di organizzare un raduno di ciclisti e pedoni aderendo alla giornata nazionale del camminare e in quell’occasione presentare uno studio di fattibilità con costi e benefici per realizzare 25 chilometri di piste lungo gli argini dei canali di bonifica di Fiumicino. Una rete all’interno della quale inserire punti ristoro e bikesharing e quindi un indotto occupazionale”. “L’idea – sottolinea il coordinatore del Movimento per la Gente di Fiumicino, Simone Munaretto – è sfruttare e valorizzare la conformazione del nostro territorio, pianeggiante e ricco di canali di bonifica che creano una naturale rete di piste ciclopendonali. Abbiamo parlato con il consorzio di bonifica Tevere Agro Romano che si è mostrato entusiasta dell’idea. Le spese? Molto limitate. Una staccionata per delimitare il percorso e mettere in sicurezza la pista ciclabile. E il materiale per realizzare le reti ciclabili. Di contro i benefici sarebbero ingentissimi. L’abbandono dell’uso della macchina, la riscoperta di una natura che nemmeno io conoscevo. Abbiamo percorso a piedi tutti i 20 e passa chilometri dei canali di bonifica scoprendo un patrimonio naturalistico pregiatissimo”.