“L’accompagno alla fermata dello scuolabus (pena una denuncia per abbandono di minori) è l’ennesima follia di un’Amministrazione comunale che non sa più che pesci pigliare. I genitori che scelgono di usufruire del servizio di trasporto scolastico lo fanno perché non hanno modo né tempo di accompagnare i loro figli a scuola: come fa il Comune a pensare che possano permettersi di aspettare l’arrivo del bus ogni mattina e, soprattutto, all’uscita da scuola? A cosa serve la presenza al ritorno di un genitore quando l’alunno può tornare a casa autonomamente, visto che è stato prelevato in sicurezza a scuola?

Come possono una madre o un padre conciliare una giornata lavorativa di otto ore con tutto questo? Senza contare che molti bambini vengono affidati alle cure dei nonni: persone anziane che, di certo, non possono permettersi una scarpinata tutti i giorni, a maggior ragione se al freddo o sotto la pioggia.

Così facendo, rischiamo che molti genitori diano disdette al trasporto per recarsi autonomamente a scuola. Il provvedimento, oltretutto, non considera neppure la figura di un delegato: in pratica, se un genitore volesse delegare un amico o un vicino ad accompagnare il figlio alla fermata dell’autobus non potrebbe farlo, serve un tutore…  magari nominato da un tribunale.

Se poi, al momento della misurazione della temperatura in fermata, si scopre che uno studente ha la febbre, questo deve poter rientrare a casa autonomamente senza salire sul bus: dopotutto, i genitori possono sempre firmare una liberatoria con apposito modulo, oltre al patto di corresponsabilità che sottoscriveranno.

Chiediamo all’Amministrazione di fare immediatamente dietrofront e di trovare un’altra soluzione, perché questa è assurda e non fa altro che mettere ancor più in difficoltà i genitori di Fiumicino.

Roberto Severini, capogruppo di Crescere Insieme