Undici tariffe fisse, da e per gli aeroporti: con aumenti del 20 per cento per quelle già esistenti – da 40 a 48 euro per la tratta dal centro storico a Fiumicino, da 30 a 35 dall’interno delle Mura Aureliane a Ciampinoe viceversa – e l’introduzione di nuovi prezzi stabiliti per le destinazioni più varie: dal porto di Civitavecchia alle principali stazioni ferroviarie (Termini, Tiburtina e Ostiense) alla Fiera di Roma, da Fregene all’area di Parco de’ Medici. A fissarle è la seconda delibera sulle nuove tariffe dei taxi romani, approvata nella giornata di martedì 29 maggio dalla commissione capitolina mobilità. Il via libera della giunta era previsto per oggi, ma la trasferta di Gianni Alemanno nelle zone del terremoto potrebbe farlo slittare di qualche giorno. Quindi si passa dai 120 euro per un tragitto dal porto di Civitavecchia al centro storico della Capitale (e viceversa) ai 35 che si dovranno sborsare per andare dal Leonardo da Vinci a Fregene o all’entroterra del Municipio XIII (Axa, Casalpalocco, Infernetto). Da Fiumicino alle stazioni si pagheranno 55 euro per Tiburtina, 48 per Termini (che si trova all’interno delle Mura Aureliane) e 45 per Ostiense. Insomma, si vuole limitare l’uso del tassametro, almeno per i tragitti in taxi più utilizzati dai turisti e da chi viene nella Capitale per lavoro. Allo studio c’è anche un tetto massimo (80 euro) per le corse su tratte comprese tra l’aeroporto di Fiumicino e qualsiasi punto all’interno del grande raccordo anulare. Ma questa opzione non compare nel testo esaminato il 29 maggio dalla commissione mobilità, e potrebbe essere contenuta in un futuro provvedimento.