“Le mie dimissioni sono frutto di un impegno preso con il neo consigliere comunale Roberto Severini subito dopo le elezioni 2008 – dice l’ex consigliere comunale Luigi Satta Lista Civica Noi Insieme – È una persona in gamba, che in questi anni ha lavorato sodo. Sono sicuro saprà onorare il proprio compito nel miglior modo possibile, portando avanti quei punti che la lista Noi Insieme si era prefissata nel 2008, quando ottenne risultati oltre le aspettative. Sono stati quattro anni positivi, durante i quali avrei voluto dare più risposte alla città, ma ho sempre dato il meglio, espletando il compito che mi è stato assegnato nel 2008 con passione, partecipando attivamente alla vita politica e a tutte le commissioni, mancando raramente e solo in casi eccezionali alle convocazioni dei consigli comunali, mantenendo un rapporto di collaborazione con tutti i colleghi, di maggioranza e opposizione. Pur sedendo tra gli scranni della minoranza ho condiviso molte delibere presentate dalla maggioranza e una parte del programma che ha avuto riflessi postivi sulla città. Non sempre però sono stato d’accordo. E da buon amministratore ho detto la mia, battendo i pugni se necessario, specialmente quando si parlava della collettività. E il riferimento alla delibera oggi riproposta in aula e già ritirata due volte, è palese. Questa delibera rischia di essere un freno per le prossime amministrazioni, per chi vorrà migliorare urbanisticamente il lungomare della Salute. Mettere in campo iniziative che possano alleviare la crisi e rilanciare il piccolo commercio del lungomare è lodevole, ma non così, non cedendo spazi pubblici e chiudendo tutti e due gli occhi sulle piccole sbavature normative commesse. Posso comprendere quanto sia a cuore all’assessore competente aiutare gli imprenditori, ma a volte si devono fare le scelte giuste per coniugare i loro interesse con quelli della città. Spero che si riesca a ragionare ed essere lungimiranti, ad avere coscienza e responsabilità verso tutti i cittadini, anche chi non ci ha votato. Abbiamo l’obbligo di pensare al futuro dei nostri nipotini e figli che oggi purtroppo non possono far nulla e decidere il loro futuro”.