Sul caso del dipendente positivo al Covid-19 nel bistrot “Indispensa” di Fiumicino intervengono i titolari dell’attività commerciale chiusa dalla Asl. Attraverso il loro legale fanno sapere di aver rispettato tutti i protocolli, con tanto di tenuta del registro quotidiano delle temperature dei dipendenti e delle presenze clienti, messo a disposizione delle autorità sanitarie con oltre 700 riferimenti per il contact tracing nel periodo attenzionato.

“Il problema sembrerebbe invece legato ad una inadeguata politica di controllo, isolamento e quarantena dei cittadini provenienti in aereo dal Bangladesh – spiega l’avvocato Massimiliano Gabrielli, che sta seguendo il caso per conto dei gestori del locale – Dopo un primo viaggiatore fermato in Aeroporto il 22 giugno e risultato positivo al coronavirus, un altro viaggiatore sintomatico sarebbe stato messo in isolamento volontario in una abitazione con altri concittadini del Bangladesh, tra i quali il lavapiatti risultato positivo ai controlli“.

Se dalle verifiche che stiamo effettuando – continua il legale – risultasse confermato che un soggetto a rischio è stato lasciato libero di stare a contatto con altre persone che continuavano a uscire di casa e lavorare, portando il contagio anche in casa dei titolari del ristorante e dei loro familiari, chiederemo conto delle gravissime responsabilità su quanto è accaduto. Mentre agli esercizi commerciali viene ancora oggi chiesto uno sforzo ed impegno straordinario con prescrizioni, limitazioni e pesanti sanzioni, non è accettabile che chi è preposto ai controlli sanitari e di ordine pubblico agisca con negligenza e leggerezza, lasciando alla buona fede dei soggetti a rischio la pratica dell’isolamento e quarantena, scaricando così le conseguenze su chi lavora seguendo le regole”.

“È bene precisare che i gestori avevano immediatamente già fermato in via precauzionale anche il chiosco “Spuma” che gestiscono sul lungomare di Fiumicino – aggiunge Gabrielli – sanificando a fondo e bonificando entrambi i locali, allo stato risultando i contagi limitati ai due titolari del locale, al lavapiatti del Bangladesh ed un altro dipendente del bistrot “Indispensa”, non a contatto con i clienti che infatti, su oltre 1100 tamponi effettuati dalla Asl Rm 3, sono ad oggi risultati tutti negativi”.