Nelle cronache e nel dibattito pubblico, ultimamente ricorrono frequenti atti di violenza nei quali sono coinvolti anche dei giovani. Si tratta di episodi che inducono a un clima di insicurezza e ovviamente allarmano la popolazione. Ma quali sono le cause? Cosa possiamo fare per proteggere i nostri giovani e contrastare la diffusione di questi atti di violenza? Nonostante riguardino una ristretta parte di individui, le conseguenze sono tuttavia pesanti e durature sia per le vittime, sia per la società ed anche per gli autori stessi.
Il contesto storico attuale, già provato prima dell’emergenza pandemia, sta creando molta tensione sociale, tra famiglie che perdono il lavoro, la costrizione in casa dovuta al Covid-19, la chiusura dei luoghi di aggregazione giovanile (vedasi situazione delle palestre comunali), che spesso sfociano in violenze domestiche e che passano inosservate nella maggior parte dei casi.
La nostra Amministrazione dovrebbe iniziare a lavorare su progetti di educazione preventiva, collaborando con le varie Associazioni del territorio e creando spazi aggregativi che creino nuovi stimoli attrattivi. Si potrebbero ripristinare e dare seguito ad alcuni progetti Nazionali, come il ‘’Piano Sociale di Zona’’ (Legge 328/2000 – strumento di programmazione in ambito locale della rete d’offerta sociale, che ha il compito di definire le priorità di intervento e gli obiettivi strategici nonché le modalità, i mezzi e le professionalità necessari per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali), convocare il ‘’Comitato Tecnico Scientifico Sociale’’ composto dal Dirigente, dall’Assessore e dai rappresentanti delle varie categorie sociali (volontari, Asl, associazioni sociali, etc.), e creare degli Osservatori (sia tecnico che politico) che sviluppino dei programmi e dei corsi di educazione e formazione (sia per i più giovani che per gli adulti).
Da parte nostra, siamo pronti a dare voce ai giovani, convocando da qui a breve, una riunione pubblica, aperta a tutti, dove saranno gli stessi ragazzi a raccontarci le loro esigenze.

Orazio Azzolini, presidente del Circolo Energie per Fiumicino