“La sottolineatura della dirigente scolastica sulla mancanza del Crocifisso in classe, in un plesso a Fiumicino, descrive una realtà ben più grave dell’iniziativa di un singolo nel togliere il simbolo della cristianità. Affermare che la scuola non ne ha in dotazione, vuol dire che nessuno, a nessun livello, si è preoccupato di spendere pochi euro per mantenere viva la tradizione religiosa e culturale italiana. Vuol dire che la mancanza non è episodica ma strutturale, la disattenzione non è causale ma costante.
Questo fa il paio con l’esposizione di bandiere italiane talmente lise che rasentano il vilipendio. Certo si dirà che i problemi sono altri, dalle dotazioni in classe ai libri di testo, dalla sicurezza alla pulizia. Tutto vero, e infatti più volte denunciato anche da noi, su diversi plessi del territorio. Ma abdicare ai valori, ignorare i simboli, rappresenta il primo passo per perdere le nuove generazioni. Senza tutelare memoria, storia e identità, non si costruisce alcun futuro”.

Stefano Costa e Vincenzo D’Intino, consiglieri Lega